Via libera della Cassazione al referendum: per l’OUA questo è un chiaro segnale

Il 12 novembre, l'Ufficio Referendum della Cassazione ha dichiarato «l'ammissibilità» del referendum proposto per abrogare la riforma della geografia giudiziaria che ha tagliato 1.000 tribunali. Prima di dare la parola ai cittadini, però, è necessario aspettare la decisione della Consulta. Soddisfatta l’OUA «a pagarne le conseguenze tutti i giorni sono i cittadini».

La Cassazione ha detto sì! L'Ufficio Referendum della Cassazione, il 12 novembre scorso, ha dichiarato «l'ammissibilità» del referendum chiesto da 9 Consigli regionali per abrogare la riforma della geografia giudiziaria che ha tagliato 1.000 tribunali. Ora, però, la parola passa alla Corte Costituzionale per l'ulteriore vaglio del quesito. Prevedibile, secondo l’OUA, il via libera della Cassazione. «Incomprensibile», invece, a detta del presidente OUA, Nicola Marino, «è l’assoluta mancanza di volontà del Ministero di Giustizia e il rifiuto di incontro più volte richiesto per affrontare i mille problemi emersi sul territorio in questi mesi». «La riforma è ben lontana dall’essere a regime». Aumentano esponenzialmente i rinvii dei procedimenti, ma non solo. Secondo quanto affermato dall’Avvocatura nel comunicato del 12 novembre scorso, ad aumentare sono anche i disagi per i cittadini e per chi opera nel caos, «cioè gli avvocati, i dirigenti degli uffici, i magistrati». «Eppure» – chiosa Marino - «nessuno ha più notizia della Commissione ministeriale che avrebbe dovuto monitorare il processo, dalla quale era, oltretutto, stata esclusa la rappresentanza dell’avvocatura». La palla passa alla Consulta. L’OUA sottolinea, inoltre, come «i referendum siano stati fortemente voluti da quasi metà del Paese». Ora si attende solo il parere della Consulta. Poi – aggiunge Marino - «la parola sarà data ai cittadini. Quella sarà l’ennesima conferma di una riforma pensata male e realizzata peggio». Intanto, la palla passa alla Corte Costituzionale.