Le emissioni di Radio Vaticana sono pericolose

Dopo anni di battaglie viene riconosciuto il danno provocato dalle abnormi emissioni di onde elettromagnetiche da parte di Radio Vaticana.

Diversi anni di battaglia giudiziaria. Oltre che di battaglia mediatica e politica. Alla fine, però, il riconoscimento del danno provocato dalle abnormi emissioni di onde elettromagnetiche da parte di Radio Vaticana, tramite gli impianti di S. Maria in Galeria, è stato ribadito ancora una volta, e in maniera. Con tanto di ultima parola pronunciata dalla Corte di Cassazione, nella sentenza numero 23262/11 del 9 giugno, in merito alle accuse mosse al cardinale e a monsignore, responsabili della gestione e del funzionamento dell'emittente radiofonica.Un lungo percorso ad ostacoli. Tra difetto di giurisdizione presunto con richiamo ai Patti Lateranensi e pronunce del Tribunale di Roma, della Corte d'Appello di Roma e della Cassazione, lo scontro è proseguito per numerosi anni. Tanto da arrivare, alla fine, alla prescrizione del reato nei confronti del cardinale, mentre per il monsignore era stato deciso il non doversi procedere perché estinto, per morte dell'imputato, il reato a lui addebitato .Ma anche quest'ultima decisione della Corte d'Appello di Roma è stata rimessa in discussione, di fronte ai giudici di piazza Cavour. A loro è toccato, alla fine, l'onere di confermare gli addebiti mossi ai due imputati, riconoscendo, ancora, la pericolosità delle emissioni elettromagnetiche provocate dagli impianti di Radio Vaticana.Oltre la soglia di emissione. A questo proposito, era stata già la Corte d'Appello con la sentenza contro cui ricorrono i due imputati a chiarire il senso delle accuse mosse ai due ecclesiastici. Più precisamente, superamento dei limiti e dei valori di attenzione delle emissioni addebitate , consapevolezza della intensità delle emissioni su onde corte e medie , oggettiva idoneità al disturbo e alla produzione di pericolo concretizzatasi anche nell'ordine di allontanamento, datato 1987, dei mezzadri dai terreni della Santa Sede, a causa del pericolo per le persone derivante dall'aumento della intensità delle emissioni della stazione radio trasmittente , testimonianze raccolte sui disturbi radioelettrici registrati sugli apparecchi elettrodomestici della zona e sui timori di leucemia insorti tra la gente . Detta in breve, reato confermato nella sostanza ma estinto per prescrizione, e responsabilità e consapevolezza riconosciute a entrambi gli imputati. Emblematico il superamento dei valori di cautela dei campi elettrici, magnetici ed elettromagnetici.Nulla quaestio sul superamento della soglia limite. Diventa allora lampante il peso delle azioni dei due imputati nella creazione di pericolo per le persone seppur responsabili delle emissioni della radio, non ne dismisero la produzione . Ecco spiegata la decisione della Cassazione di confermare la precedente ultima pronuncia della Corte di Appello di Roma, con la definizione delle spese in favore delle parti civili associazioni e liberi cittadini .La sostanza resta immutata, perché nulla quaestio il superamento della soglia limite di emissioni elettromagnetiche era ampiamente noto.