Di norma, come addetto ai lavori, mi trovo a scrivere sugli “errori fatali” che capitano agli avvocati nelle loro attività connesse al deposito di atti telematici. Mi sono reso conto però che poco si conosce del meccanismo di comunicazione telematica tra giudice e cancelleria e della possibilità che tali evenienze possano capitare anche ai magistrati con conseguente ritardo o mancata pubblicazione dei provvedimenti emessi.
E si perché ogni qualvolta che un magistrato invia alla cancelleria di un ufficio giudiziario un proprio atto, generato attraverso lo specifico software denominato “Consolle del Magistrato”, viene ad innescarsi un meccanismo paritetico di spedizione di una busta telematica, come per l'avvocato o il professionista. Gli “errori fatali” che potrebbero colpire anche il giudice. Quindi anche il giudice, nel suo operare con lo specifico software messogli a disposizione dal Ministero della Giustizia, realizza un datiatto.xml, produce documenti e allegati conformi alle specifiche tecniche ministeriali, appone la sua firma digitale, esegue la cifratura della busta con il certificato dell'ufficio giudiziario di destinazione e in ultimo attende un esito dell'intervento del cancelliere. Intervento che può prevedere, anche il rifiuto dell'atto depositato dal magistrato, se sono presenti errori. Quindi anche al giudice potrebbe capitare di avere un certificato di firma scaduto, di utilizzare un certificato dell'ufficio scaduto, di sbagliare fascicolo, di incappare quindi in problemi noti agli avvocati e agli altri professionisti abilitati al deposito. Allo stesso modo, l'esito del controllo effettuato dal cancelliere, nella sua attività di accettazione manuale dei può portare al rifiuto del deposito stesso. Accettazione manuale degli atti del giudice. Nel Manuale operativo per le cancellerie, l’accettazione manuale degli atti del giudice si rende necessaria in due situazioni 1. presenza di errori sul contenuto del deposito, “errori bloccanti” e quindi sanabili con un intervento manuale 2. in assenza di errori, con lo scopo di controfirmare gli atti che necessitano di pubblicazione. Visto però che si tratta di un flusso di buste telematiche se il sistema ministeriale per qualche motivo ha un problema, le comunicazioni e di conseguenza gli atti dei magistrati potrebbero anche loro non arrivare a destinazione o generare improvvisi errori fatali .