Il Guardasigilli non ha offeso gli avvocati ... e difende mediazione e geografia giudiziaria

Dopo che il Consiglio Nazionale Forense, in data 17 giugno, ha fatto pubblicare una lettera indirizzata al Ministro Cancellieri, in cui sono state evidenziate le forti criticità delle norme sulla giustizia contenute nel «decreto del fare», approvato in Consiglio dei Ministri il 15 giugno scorso, l'Ufficio Stampa del Ministero della Giustizia ha fatto alcune precisazioni.

Mancanza di rispetto? «Non c’è mai stata, da parte del Ministro Annamaria Cancellieri, alcuna mancanza di rispetto per l'avvocatura né per il ruolo degli avvocati, bensì una reazione, magari un po' colorita, ad una gazzarra messa in scena da un gruppo di avvocati di Napoli che voleva interrompere i lavori di un importante convegno e, in particolare, la relazione del Procuratore Capo di Reggio Calabria». Questo è quanto afferma l'Ufficio Stampa del Ministero della Giustizia in relazione alla lettera del CNF. Le dichiarazioni sulle lobby. Per quanto riguarda le affermazioni pubbliche del Ministro di condanna per il ruolo negativo delle lobby che frenano l'ammodernamento del Paese, viene precisato che il Guardasigilli ha parlato di «lobby che bloccano le riforme, non di una lobby specifica, né tantomeno di quella degli avvocati». Ministro pronto a riconvocare l’incontro con gli avvocati. Infatti, viene chiarito dall’Ufficio Stampa, la decisione di non partecipare al confronto del 3 luglio scorso «è stata presa unilateralmente da parte delle organizzazioni di rappresentanza degli avvocati». L'Avvocatura è stata tenuta sin dall’inizio nel dovuto conto nei progetti di riforma. Nello specifico, in relazione alla mediazione civile, si tratta di una innovazione che va incontro al duplice obiettivo di «ridurre i costi della giustizia per il cittadino» e «snellire le procedure». Nella disciplina della mediazione sono state introdotte delle novità radicali in ragione delle quali viene dato risalto all'avvocato quale più immediata figura professionale della cultura di composizione delle controversie e, per altro verso, quale garante delle parti in ordine agli esiti ultimi della risoluzione del conflitto. Geografia giudiziaria per una migliore economia di gestione. Infine il Ministro ha voluto ribadire che la riforma della geografia giudiziaria, predisposta nella passata legislatura, viene ora portata a compimento come «importante passo che comporta economie di gestione, in termini di risorse umane e materiali, e offre al cittadino un servizio di giustizia più efficiente e meglio organizzato».