«Se la Brexit farà il suo corso, non ha senso che una delle tre sedi principali del tribunale unificato dei brevetti, ormai di prossima entrata in vigore insieme con il nuovo sistema di brevetto unitario, resti a Londra». Il Presidente dell’Ordine degli Avvocati di Milano ha rilanciato l’iniziativa a sostegno della richiesta del capoluogo lombardo al fine dell’ottenimento non solo della già prevista sezione locale del Tribunale unificato, ma di una delle due sezioni principali, insieme con la sede di Parigi.
Una sede a Milano. Nella seduta dello scorso 13 settembre, l’Ordine degli avvocati di Milano ha approvato all’unanimità una delibera con cui sollecita Governo, Regione e Comune «ad una azione congiunta e coordinata in sede europea e multilaterale, insieme con le rappresentanze del mondo produttivo e professionale, affinché Milano, già sede di una “divisione locale” del Tribunale unificato e in possesso di tutti i requisiti logistici e delle competenze giurisdizionali, professionali e imprenditoriali, possa divenire a pieno titolo sede centrale specializzata». L’obiettivo è quello di «sensibilizzare in tal senso il Parlamento e gli europarlamentari, anche promuovendo occasioni di incontro, in particolare con i parlamentari lombardi e di coinvolgere sul tema l’intera avvocatura italiana e le istituzioni forensi». L’iniziativa è stata rilanciata dal Presidente, Remo Danovi, secondo cui «Se la Brexit farà il suo corso, non ha senso che una delle tre sedi principali del tribunale unificato dei brevetti, ormai di prossima entrata in vigore insieme con il nuovo sistema di brevetto unitario, resti a Londra».
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