Dubbi di legittimità sulla norma del regolamento dell'ente locale che prevede che il responsabile della segreteria tecnica dell'Autorità di bacino interregionale del fiume Sele venga nominato tra i dirigenti campani
Concorsi interni, sarà la Corte costituzionale a stabilire se il regolamento della Regione Campania preclude l'accesso ai candidati esterni. A finire nel mirino dei giudici delle leggi è la norma del regolamento della Campania che prevede che il responsabile della segreteria tecnico-operativa dell'Autorità di bacino interregionale del fiume Sele venga nominato dal Comitato istituzionale tra i dirigenti della Regione campana. Così il Consiglio di Stato con l'ordinanza 1771/06 depositata lo scorso 5 aprile e qui leggibile nei documenti correlati ha rimesso la questione alla Consulta. Palazzo Spada dubita infatti della legittimità dell'articolo 13 della legge della Regione Campania 8/1994 nella parte in cui, prevedendo che il funzionamento, tra gli altri, dell'Autorità di bacino interregionale del fiume Sele è regolato dalle intese interregionali di cui all'articolo 15 della legge 183/89, fa salva anche l'articolo 8 della convenzione tra la Campania e la Basilicata. Quest'ultima stabilisce, infatti, che il responsabile della segreteria tecnico-operativa venga nominato, dal Comitato istituzionale, tra i dirigenti della Regione Campania. Ma non solo nel mirino dei giudici delle leggi c'è anche l'articolo 12 comma 2 della stessa convenzione che prevede che il segretario generale venga scelto tra i funzionari regionali. I giudici di piazza Capo di Ferro hanno valutato anche l'ipotesi di disapplicare la norma dato che la stessa prevedendo concorsi interni contrasta con i principi della pubblica concorsualità elaborati dall'Alta corte. Tale possibilità, tuttavia, è stata esclusa poiché la fonte normativa convenzionale e regolamentare è stata recepita dal legislatore regionale. La parola ora passa ai giudici costituzionali. cri.cap