In caso di sgombero forzato di un immobile le famiglie con minori non possono essere separate e devono essere destinate ad una soluzione abitativa compatibile con le loro caratteristiche. E in ogni caso deve essere garantito anche il diritto alla continuità scolastica dei ragazzi.
Lo ha chiarito l’Autorità garante per l’infanzia e l’adolescenza con la nota numero 2328 del 10 settembre 2018. Raccomandazioni. L’articolo 11 del “pacchetto sicurezza”, ovvero la l. numero 48/2017, individua nel prefetto l’autorità competente alla gestione degli sgomberi forzati degli immobili occupati abusivamente. Per rafforzare e chiarire meglio le indicazioni diramate in materia dal Viminale il 1° settembre scorso, l’autorità interviene specificamente a tutela dei minori raccomandando innanzitutto di garantire il diritto all’unità familiare. Quindi una famiglia numerosa non può essere divisa tra diverse destinazioni logistiche lontane geograficamente. A parere del Garante deve essere garantito ai minori il diritto alla sicurezza sociale legata alla disponibilità di una abitazione alternativa adeguata. La circolare raccomanda poi di garantire una esecuzione degli sgomberi secondo modalità compatibili con l’età dei minorenni interessati. Anche con l’impiego di personale qualificato ed appositamente formato per questo tipo di attività. Gli interventi di sgombero con minorenni, conclude il garante, dovranno essere preventivamente concertati con tutti gli attori istituzionali coinvolti per legge nell’azione forzata «assicurando la previa individuazione di soluzioni abitative alternative per gli aventi diritto».
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