Il regolamento ex articolo 21 della legge 247/2012 è ancora al vaglio dei Ministeri Vigilanti e quindi non è dato sapere se sarà o non sarà approvato. Abbiamo già detto e scritto più volte che il meccanismo previsto dal regolamento ex articolo 21 destinerà gran parte dei 56.000 avvocati aventi diritto alla pensione contributiva che è già prevista nei regolamenti di Cassa Forense e che non prevede l’integrazione al trattamento minimo della pensione.
La vicenda che interessa oggi gli esodati dovrebbe far comprendere ai delegati di Cassa Forense e ai Ministeri Vigilanti che la soluzione prospettata dal regolamento ex articolo 21 creerà nel tempo altre migliaia di esodati. Oggi il Governo Renzi, come si legge nella stampa odierna, è alla ricerca di una soluzione per i lavoratori esodati creati dalla riforma delle pensioni Fornero. Il Governo Renzi pensa a una soluzione strutturale attraverso l’assegno pensionistico anticipato APA . Si tratta di un anticipo di 3 o 4 anni rispetto alla pensione di vecchiaia al quale, secondo alcune indiscrezioni circolate sulla rete, sembra che stiano lavorando i tecnici del Ministero del Lavoro e dell’INPS. Un assegno pensionistico anticipato Agli esodati verrebbe liquidato l’assegno pensionistico anticipato fino al perfezionamento del diritto alla pensione di vecchiaia con i nuovi requisiti. Si tratta di un prestito pari a 1,7 volte l’importo dell’assegno sociale nel 2014 circa € 760,00 mensili per 13 mensilità che però poi andrebbe restituito dal pensionato con delle trattenute di 50-70 euro al mese sull’assegno previdenziale. Questa potrebbe essere la soluzione anche per quanti dei 56.000 avvocati arriveranno all’età della pensione senza il numero sufficiente di anni di contribuzione per vedersi liquidare la pensione retributiva, con la differenza che tutti gli oneri di carattere economico resterebbero a carico non della fiscalità generale, come sarà per gli esodati dalla legge Fornero, ma di Cassa Forense, così mettendo in discussione il già difficile equilibrio economico – finanziario per 50 anni introdotto proprio dalla legge Fornero. È un rischio concreto che può oggi essere evitato ristrutturando il regolamento previdenziale di Cassa Forense così come ha già fatto la stragrande maggioranza delle Casse di previdenza dei liberi professionisti.