Una riflessione critica, che porti il Governo a cambiare direzione in tema di giustizia civile e a fare chiarezza sul pieno riconoscimento dell’Avvocatura come professione che esprime competenze e capacità propositive. Questo è ciò che l’Esecutivo dovrebbe fare, almeno secondo il presidente del Consiglio Nazionale Forense Guido Alpa che, inoltre, ha espresso perplessità in merito alla delega fiscale.
Il presidente del CNF, Guido Alpa, attraverso il sito ufficiale, ha sottolineato quanto sia importante che i Ministeri – in particolare il Ministero della Giustizia - informino i diretti interessati sui provvedimenti che intendono assumere «in materia di giurisdizione, di organizzazione dei processi, di riforme processuali, di ruolo dell’ Avvocatura». «Il Governo deve fare una riflessione critica». È necessaria – secondo il presidente - una riflessione critica, «che porti il Governo a cambiare direzione in tema di giustizia civile e a fare chiarezza sul pieno riconoscimento dell’Avvocatura come professione che esprime competenze e capacità propositive riconoscimento a vantaggio del sistema». «L’Avvocatura» – afferma Alpa - «rappresenta una risorsa anche in funzione sussidiaria». La prova tangibile sono gli investimenti che gli Ordini forensi attuano già nelle cancellerie e nel processo telematico. Il CNF non ha esitato a dire la sua anche in merito alla delega fiscale. Infatti, il Consiglio ritiene inaccettabili le proposte di modifica che mirano ad allargare la platea di soggetti ai quali affidare la difesa dei contribuenti. Insomma, l’Avvocatura esprime forti riserve sulle proposte che allargano la platea dei difensori nel processo tributario. «L’ampliamento della categoria dei difensori» – fa sapere il CNF - «contrasta con la prospettiva di un processo, quello tributario, i cui attori-giudici e difensori devono essere caratterizzati da alti profili di qualificazione e specializzazione professionale, al pari delle altre giurisdizioni, propriamente a tutela dei cittadini contribuenti».