In G.U. la legge di delegazione europea: dal marchio alla tutela della privacy

La legge di delegazione europea 2016-2017 è stata pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale del 6 novembre 2017, n. 259. La legge delega il Governo ad adottare una serie di decreti legislativi in attuazione di diverse direttive comunitarie che spaziano dalla materia fiscale, alla tutela della privacy, passando per la tutela della proprietà industriale.

La legge 25 ottobre 2017, n. 163 cd. Legge di delegazione europea è stata pubblicata sulla G.U. del 6 novembre 2017, n. 259. I temi interessati. Tra i diversi atti comunitari che il Governo è chiamato ad attuare in funzione della delega, si annoverano - la direttiva UE 2015/2436 del 16 dicembre 2015, sul ravvicinamento delle legislazioni degli Stati membri in materia di marchi d'impresa e sul marchio comunitario - la direttiva UE 2016/97 del 20 gennaio 2016, sulla distribuzione assicurativa - il regolamento UE n. 596/2014 del 16 aprile 2014, relativo agli abusi di mercato - il regolamento UE 2016/1011 dell'8 giugno 2016, sugli indici usati come riferimento negli strumenti finanziari e nei contratti finanziari o per misurare la performance di fondi di investimento - il regolamento UE 2015/2365 del 25 novembre 2015, sulla trasparenza delle operazioni di finanziamento tramite titoli e del riutilizzo - la direttiva UE 2016/681 del 27 aprile 2016, sull'uso dei dati del codice di prenotazione PNR a fini di prevenzione, accertamento, indagine e azione penale nei confronti dei reati di terrorismo e dei reati gravi - la direttiva UE 2016/2102 del 26 ottobre 2016, relativa all'accessibilità dei siti web e delle applicazioni mobili degli enti pubblici - la direttiva UE 2016/943 dell'8 giugno 2016, sulla protezione del know-how riservato e delle informazioni commerciali riservate segreti commerciali contro l'acquisizione, l'utilizzo e la divulgazione illeciti. - il regolamento UE 2016/679 del 27 aprile 2016, relativo alla protezione delle persone fisiche con riguardo al trattamento dei dati personali, nonché alla libera circolazione di tali dati e che abroga la direttiva 95/46/CE. Il Governo è dunque chiamato ad intervenire sul codice in materia di trattamento dei dati personali di cui al d.lgs. n. 234/2012 abrogando le disposizioni incompatibili con il regolamento e modificando quelle che necessitano di un adeguamento e di coordinamento. Dovrà inoltre prevedere, ove opportuno, il ricorso a specifici provvedimenti attuativi e integrativi adottati dal Garante per la protezione dei dati personali nell'ambito e per le finalità previsti dal regolamento UE 2016/679, ed adeguare il sistema sanzionatorio penale e amministrativo vigente con previsione di sanzioni penali e amministrative efficaci, dissuasive e proporzionate alla gravità della violazione delle disposizioni stesse.

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