Per Napolitano il rinvio sarebbe uno scandalo, e l’OUA combatte su più fronti contro la geografia giudiziaria e in favore degli avvocati turchi. Non sono piaciute, infatti, le parole del Capo dello Stato che, per l’OUA, non tengono conto delle proposte dell'avvocatura, dei sindaci e dei cittadini. Sul fronte turco, invece, l’Organismo ha indetto una manifestazione per mostrare solidarietà ai colleghi turchi arrestati qualche giorno fa.
Sarebbe uno «scandalo» se venisse rinviata l’entrata in vigore della nuova geografia giudiziaria, questo perché – precisa il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano - «i ritardi si accumuleranno e le inefficienze cresceranno ancora di più». Napolitano ha anche ricordato che «indipendenza, imparzialità ed equilibrio nell’amministrare giustizia sono più che mai indispensabili in un contesto di persistenti tensioni e difficili equilibri sul piano sia politico sia istituzionale». L'OUA contesta la presa di posizione del Presidente della Repubblica. Dopo le dichiarazione del Presidente della Repubblica sulla prevista chiusura di circa 1000 uffici giudiziari, però, non si è fatta attendere la reazione degli avvocati e, in special modo, dell’OUA. L'Organismo si è detto totalmente contrario alla presa di posizione di Napolitano perché «non tiene conto delle proposte dell'avvocatura, dei sindaci, dei cittadini» e, inoltre, sottolinea il presidente dell'OUA Nicola Marino, si tratta di «un’incomprensibile forzatura rispetto al lavoro del Parlamento e segnatamente della Commissione Giustizia del Senato, che trasversalmente ha avanzato proposte di correzioni e la necessità di una proroga rispetto alla prevista messa a regime del provvedimento per il prossimo 13 settembre». La decisione della Consulta è attesa per il 2 e il 3 luglio e le parole di Napolitano, per l’Avvocatura, «sembrano una vera e propria entrata a gamba tesa su questa importante pronuncia». Una riforma calata dall’alto. Marino afferma che la riforma è «nata male», sia per la forma sia per la sostanza. Prima di tutto nelle modalità, «perché non ha visto la consultazione degli avvocati, dei sindaci, del mondo delle imprese, del lavoro e della società civile». Sprechi assurdi di denaro. E, inoltre la riforma – fa sapere l’OUA - «è sbagliata perché decapita la giustizia di prossimità, elimina presidi di sicurezza e di garanzia dei diritti dei cittadini, pregiudica interi territori dal punto di vista economico». «L'avvocatura - ribadisce il presidente OUA - ha grande rispetto per il Capo dello Stato, la cui sensibilità sui temi della giustizia ha avuto modo di apprezzare in più occasioni, ma non è possibile accettare il drastico giudizio espresso sul provvedimento di revisione della geografia giudiziaria». L’OUA è comunque favorevole al riordino degli uffici giudiziari. Nel comunicato reso noto il 12 giugno scorso, tuttavia, viene ribadito il parere favorevole dell’OUA al riordino degli uffici giudiziari, «purché effettuato in maniera razionale ed equilibrato». Ma l’Avvocatura non pensa solo alla riforma della geografia giudiziaria e alle dichiarazioni di Napolitano uno sguardo viene dato anche a quanto sta accadendo in Turchia, dove l’altro giorno sono stati arrestati degli avvocati che volevano difendere i manifestanti di piazza Taksim. Lettere di protesta per mostrare solidarietà ai colleghi turchi. Per questo, domani 14 giugno 2013, è prevista una manifestazione a Roma, organizzata insieme agli Ordini e alle Associazioni forensi e Marino ha dichiarato «andremo in piazza con le nostre toghe davanti l’ambasciata turca – conclude Marino - insieme agli Ordini e alle Associazioni forensi italiane, per mostrare la solidarietà attiva dell’avvocatura, chiedere la condanna unanime da parte dell’Unione europea, l’intervento urgente dell’Italia».