Rivalutazione delle pensioni e dei contributi con decorrenza 1 gennaio 2015 da parte di Cassa Forense

Con tre note, tutte del 17 aprile 2014, Cassa Forense ha trasmesso per la prevista approvazione ministeriale la determinazione del trattamento minimo di pensione per l’anno 2015, la rivalutazione dei redditi per le pensioni con decorrenza nell’anno 2015 e la rivalutazione delle pensioni e dei contributi con decorrenza 1 gennaio 2015.

I Ministeri Vigilanti, con le note leggibili nell’allegato, hanno approvato le 3 delibere invitando però Cassa Forense a riflettere in merito all’opportunità di adeguare il proprio sistema di perequazione al costo vita in base alle stesse decorrenze applicate dall’ISTAT e riflettere in merito all’opportunità di adeguare il proprio sistema di adeguamento monetario a quello seguito dall’ISTAT. Aggiornamento dei valori. Il sistema adottato da Cassa Forense, di cui ai vigenti regolamenti per le prestazioni previdenziali e dei contributi, prevede l’aggiornamento dei valori a decorrere dal 1° gennaio dell’anno successivo a quello della delibera del CdA così producendo un effetto di trasposizione di un anno sull’adeguamento dei valori al costo vita rispetto a quello operato dall’ISTAT. Più specificatamente per le rivalutazioni con decorrenza 1 gennaio 2014 per le quali l’ISTAT attribuisce attualmente un adeguamento al costo vita pari all’1,1%, Cassa Forense applica la variazione registrata tra il 2011 e il 2012 attribuendo il citato incremento dell’1,1% per l’adeguamento con decorrenza 1 gennaio 2015 anziché dal 1 gennaio 2014. Il diverso criterio di decorrenza dell’adeguamento, in passato, ha dato vita ad un cospicuo contenzioso tra i pensionati e Cassa Forense culminato in 2 sentenze della Suprema Corte con l’autorità delle Sezioni Unite, che ho commentato il 4 giugno 2010, all’insegna «La rivalutazione delle pensioni erogate da Cassa Forense. Sembra venuta meno la funzione nomofilattica della Suprema Corte» al quale non posso che fare riferimento. Ritengo che l’invito dei Ministeri all’opportunità di adeguare il proprio sistema di perequazione al costo vita in base alle stesse decorrenze applicate dall’ISTAT abbia un suo fondamento quantomeno al fine di evitare un ulteriore contenzioso che è dietro l’angolo.

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