Giudici di pace, pubblicato l’elenco degli uffici destinati alla chiusura

Prosegue il progetto di riordino delle circoscrizioni giudiziarie sono 674 gli Uffici del giudice di pace che verranno accorpati o soppressi. Gli Enti locali possono evitare la cancellazione di un Ufficio accollandosene i costi di funzionamento.

Lo schema di decreto legislativo sulla nuova distribuzione degli Uffici del giudice di pace era già stato reso pubblico prima di Natale. Si sapeva, quindi, che l’obiettivo era quello di accorpare 674 uffici su 846, ottimizzando i costi dell’Amministrazione della Giustizia e recuperando magistrati onorari e personale amministrativo da destinare ad altre sedi si sapeva, anche, attraverso quali valutazioni il Ministero è pervenuto all’individuazione degli uffici da sopprimere lo schema di decreto è, infatti, il frutto di un lavoro, strutturato in più fasi, che si è concentrato sull’analisi dei costi rispetto ai carichi di lavoro, sul calcolo della produttività e sulla selezione degli uffici sulla base del bacino di utenze. Si sapeva, infine, che l’operazione avrebbe fatto discutere. Pubblicato l’elenco degli uffici da chiudere. Ma ora è arrivato anche l’elenco degli uffici che verranno colpiti dal taglio ed è inevitabile che si torni a parlare di questa misura, fortemente voluta dal Governo e dal Ministero della Giustizia. Viene ridisegnata la geografia giudiziaria. Da Merano ad Acireale, da Ventimiglia a Cortina d’Ampezzo, passando per Otranto, Empoli, Torre del Greco e Gubbio spulciando l’elenco è possibile farsi un’idea delle sedi tagliate. E grazie ad un’altra tabella è possibile capire come viene ridisegnata la geografia delle circoscrizioni dei giudici di pace vengono individuati, infatti, anche gli uffici accorpanti. Previsto un “paracadute” gli Enti locali possono evitare la cancellazione, ma devono farsi carico dei costi. E’ però possibile “mantenere in vita” un Ufficio del Giudice di pace inserito nell’elenco. Come? Gli Enti locali che intendono conservare la presenza dell’Ufficio dovranno farne richiesta, assumendosi tutte le spese di funzionamento. Più precisamente, la richiesta dovrà essere avanzata dagli Enti locali interessati, anche accorpati tra loro, entro 60 giorni dalla pubblicazione delle tabelle con la lista definitiva delle sedi da tagliare sul Bollettino ufficiale del Ministero della Giustizia. Se, però, l’ente non rispetta gli impegni presi per oltre un anno, l’Ufficio verrà definitivamente chiuso. Le proteste dell’Avvocatura non si fermano L’Avvocatura ha ripetutamente espresso riserve in merito alla riforma della geografia giudiziaria, così come è stata concepita. L’Oua, soprattutto, si è sempre detta contraria alla chiusura generalizzata e irrazionale dei Tribunali minori, sottolineando l’importanza strategica di tali presidi di giustizia radicati sul territorio. E l’Oua formula una proposta organica di riforma che prevede Tribunali ad alta tecnologia. Non chiusura ma trasformazione questa, in sintesi, la strategia dell’Oua. Nell’ambito dell’incontro di oggi con il Ministro Severino, infatti, è stata resa pubblica una proposta organica di riforma della geografia giudiziaria che non si limiti a chiudere le sedi degli Uffici cosiddetti minori, ma che, nell’ottica di migliorare l’efficienza della giustizia e di ridurne i costi, preveda anche la trasformazione dei citati Tribunali minori in tribunali ad alta tecnologia «data la loro dimensione contenuta», si legge nel documento, essi possono «strutturarsi tecnologicamente ed informaticamente in modo da realizzare compiutamente il processo civile telematico e sviluppare le attuali applicazioni nell’ambito del processo penale».

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