Magistrati, separazione delle carriere: sì definitivo del Senato

Con 112 voti favorevoli, 59 contrari e 9 astensioni l'Assemblea di Palazzo Madama ha approvato, in via definitiva, il ddl costituzionale n. 1353-B “Norme in materia di ordinamento giurisdizionale e di istituzione della Corte disciplinare sulla cosiddetta separazione delle carriere della magistratura giudicante e requirente”. La Riforma sarà ora sottoposta a referendum confermativo.

Cosa prevede la riforma? Vengono distinte formalmente le carriere dei magistrati giudicanti e requirenti sia nell'ordinamento giurisdizionale sia nella composizione del Consiglio Superiore della Magistratura, che sarà sdoppiato in due Consigli separati: uno per la magistratura giudicante e uno per quella requirente Il nuovo articolo 104 della Costituzione stabilisce i due Consigli separati, entrambi presieduti dal Presidente della Repubblica e con composizione mista: membri di diritto, membri estratti a sorte da elenchi di professori e avvocati, e membri eletti tra i magistrati delle rispettive carriere Nasce l'Alta Corte disciplinare, organo autonomo e distinto per la giurisdizione disciplinare su magistrati giudicanti e requirenti, composta da professori, avvocati e magistrati con almeno venti anni di servizio, scelta per sorteggio e nomina Sono previste modifiche agli articoli 106, 107 e 110 della Costituzione per adeguare la normativa alla distinzione tra le due carriere e i due Consigli Entro un anno dall'entrata in vigore della legge costituzionale dovranno essere adeguate le leggi sul CSM, sull' ordinamento giudiziario e sulla disciplina della giurisdizione disciplinare Vengono dettagliati i criteri di incompatibilità e durata delle cariche per i membri dei nuovi organi.   Favorevole alla Riforma il CNF che sottolinea come «con il voto odierno del Senato si chiude l'iter parlamentare della riforma costituzionale sulla separazione delle carriere. Si apre ora una nuova fase che coinvolgerà direttamente i cittadini, chiamati a esprimersi nel referendum confermativo. È il momento ora di proseguire su questa strada per superare quelle dinamiche correntizie che nel tempo hanno condizionato l’autorevolezza della giustizia e della magistratura. L’Italia ha bisogno di una giustizia giusta, con un giudice terzo e imparziale, un pubblico ministero pienamente indipendente , ma sempre nell’ambito della giurisdizione, e con una difesa tecnica forte e autonoma». Favorevole anche l’ Organismo Congressuale Forense , che conferma il proprio impegno per il Sì al referendum confermativo ed evidenzia come la separazione delle carriere garantisca  «al cittadino il diritto a un giudice terzo, più forte, distante allo stesso modo dalla accusa e dalla difesa. Con la riforma vengono meno le condizioni che hanno reso possibili le degenerazioni correntizie interne alla Magistratura. Dunque anche per questo non è una riforma contro la Magistratura, ma al contrario aumenta la fiducia del cittadino nella giustizia ed è destinata a migliorare la qualità del processo». Anche l' Associazione Italiana Giovani Avvocati esprime apprezzamento per l'approvazione in Senato della riforma costituzionale relativa alla separazione delle carriere dei magistrati , proposta dal governo Meloni e si impegna, nel periodo che condurrà al referendum, a promuovere momenti di confronto rivolti ai cittadini, affinché il voto sia basato sulla conoscenza effettiva della riforma e non su contrapposizioni ideologiche. Secondo AIGA, il testo approvato dal Parlamento mantiene l'unità della giurisdizione e rafforza l'autonomia e l'indipendenza dei magistrati a livello costituzionale. Il Presidente Carlo Foglieni annuncia la redazione di un Manifesto in undici punti a favore del sì al referendum , con il quale si intende chiarire in modo tecnico e non politico le ragioni della posizione dell'associazione. Per il Presidente tale riforma ribadisce l'autonomia dei magistrati, determinando al contempo una maggiore specializzazione degli uffici requirenti (pubblici ministeri) e di quelli giudicanti (giudici). Questo dovrebbe avere effetti positivi sull'organizzazione del lavoro, la razionalizzazione dei ruoli e la riduzione dei tempi dei processi, portando maggiore efficienza e benefici concreti per i cittadini. Inoltre, sottolinea che il principio di separazione delle carriere è coerente con il diritto al giusto processo e con la necessità di assicurare l'equidistanza delle parti nel processo . La riforma viene presentata come un cambiamento di rilievo per il sistema giudiziario italiano, in linea con i principi costituzionali e volta a garantire la terzietà del giudice, presupposto naturale dell'equità del giudizio.

ddl 1353-B