Cane aggredisce una passante: sussiste la responsabilità oggettiva del proprietario anche se l’animale è affidato a un minore

Il proprietario di un cane è direttamente responsabile in qualità di custode effettivo dell’animale per il danno subito dalla vittima, indipendentemente da qualsiasi colpa o negligenza.

La sentenza del Tribunale di Roma segna una svolta decisiva riguardo alla responsabilità per danni causati da animali domestici , affermando che il proprietario o custode di un cane aggressivo è direttamente responsabile, indipendentemente da qualsiasi colpa o negligenza. La sentenza delinea chiaramente come il legame giuridico tra il proprietario e l'animale sia fondamentale, escludendo qualsiasi tentativo di sottrarsi alla responsabilità invocando terzi, anche se minorenni. Nello specifico, in un parco cittadino, un pastore tedesco riusciva a liberarsi dal controllo della giovane ragazza che lo teneva al guinzaglio. Senza museruola e insensibile ai richiami della ragazza che cercava di calmarlo, il cane si scagliava contro una donna , mordendola all'anca e causandole una ferita evidente e un forte shock emotivo. Nonostante ciò, la proprietaria dell'animale, madre della ragazza, decideva di non comparire in tribunale. Il Tribunale ha riconosciuto e condannato la proprietaria come custode effettiva dell'animale per il danno subito dalla vittima . La rilevanza di questa sentenza sta nel chiaro enunciato della responsabilità oggettiva del custode dell'animale , che non richiede la prova di una condotta colpevole. La responsabilità scaturisce dalla mera detenzione o custodia dell'animale , che implica il potere di sorveglianza su di esso, anche solo potenzialmente. Anche se l'animale è affidato temporaneamente ad un terzo, persino se minorenne, ciò non esclude o limita la responsabilità del proprietario. Si tratta di un significativo cambiamento rispetto alle interpretazioni precedenti , che modulavano la responsabilità in base al comportamento soggettivo del custode, introducendo elementi di colpa o diligenza come possibili cause di esclusione. Il Tribunale romano afferma con decisione che la responsabilità è incondizionata : il proprietario del cane è responsabile dei danni causati da esso, senza possibilità di deroghe basate sulla buona fede o sull'assenza di colpa. Inoltre, il danno non deve più essere visto come frutto di una scelta sbagliata o di un comportamento negligente, ma come conseguenza naturale e giuridica della relazione di custodia . Il proprietario assume quindi una responsabilità assoluta e diretta , non suscettibile di limitazioni o cancellazioni da parte di eventi esterni o comportamenti di terzi. Un altro elemento di rilievo riguarda la valutazione del danno non patrimoniale. Il Tribunale adotta una posizione innovativa, rifiutando valutazioni automatiche e generiche: il giudice procede a una  valutazione approfondita e personalizzata del danno morale , considerando non solo la lesione fisica, ma anche il disagio emotivo e psicologico subito dalla vittima . Viene infatti preso in considerazione l'impatto del danno sulla vita quotidiana, la durata delle conseguenze e l'intensità dell'afflizione, privilegiando l'individualità della situazione rispetto a valutazioni standardizzate. Complessivamente, l'applicazione della normativa promuove una responsabilità completa e senza attenuanti , garantendo un risarcimento equo e proporzionato al danno effettivamente subito. È un chiaro messaggio per chiunque decida di prendere un cane: la responsabilità derivante dai suoi comportamenti è piena e inderogabile. La sentenza del Tribunale di Roma rappresenta quindi un riferimento importante per i cittadini e gli operatori del diritto, esponendo un principio semplice ma fondamentale: il proprietario o custode di un cane è sempre responsabile per i danni da esso causati .

Il testo integrale della pronuncia sarà disponibile a breve.