Procura di Roma: linee guida in materia di sequestri di telefoni e altri strumenti informatici

La Procura di Roma «ritiene, allo stato, di dover aderire all’orientamento di legittimità secondo cui il provvedimento di sequestro di dispositivi informatici e la relativa analisi possono essere disposti dal pubblico ministero senza una preventiva autorizzazione del giudice».

La Procura di Roma ha diffuso, il 9 giugno 2025, una circolare recante: «linee guida in materia di sequestri di telefoni e altri strumenti informatici». Il documento, composto da sei pagine e firmato dal procuratore capo Francesco Lo Voi, è frutto del lavoro dell’Ufficio studi della Procura di Roma ed è stato trasmesso a tutti i magistrati dell’Ufficio. Le linee guida arrivano in un contesto di forte dibattito: la disciplina del sequestro di dati digitali è stata infatti oggetto di contrasti all’interno della Corte di cassazione, di interventi della Corte costituzionale, della Corte di Giustizia UE e di disegni di legge – come quello del senatore Zanettin. La posizione della Procura è chiara: non serve una nuova legge specifica in materia di sequestri di telefoni e altri strumenti informatici. È sufficiente, secondo l’orientamento sposato dall’ufficio romano e sulla scorta delle più recenti sentenze della Cassazione, che il pubblico ministero motivi in modo puntuale e approfondito il sequestro, specificando quali dati siano effettivamente rilevanti per l’indagine. Le linee guida, che criticano la “procedura lunga e farraginosa” prevista dal ddl Zanettin, affermano che il sequestro e l’analisi dei dispositivi possono avvenire senza una preventiva autorizzazione del giudice. Ciò che conta è la motivazione: il Pubblico Ministero dovrà spiegare dettagliatamente quali informazioni ricerca, il loro nesso con i fatti indagati e i criteri utilizzati per selezionare il materiale, così da assicurare proporzionalità e adeguatezza del provvedimento. La circolare chiarisce inoltre che, in caso di sequestro urgente da parte della polizia giudiziaria, il Pubblico Ministero dovrà essere immediatamente coinvolto per l’adozione di un provvedimento motivato. Si ritiene poi obbligatorio effettuare la copia forense dei dispositivi e, se la Procura non dispone dei mezzi tecnici, dovranno essere nominati ausiliari informatici. Nei casi di attività complessa, l’estrazione della copia potrà essere differita di qualche giorno, ma sempre in presenza della persona sottoposta a sequestro. I dispositivi, una volta estratti i dati necessari e debitamente indicati, saranno restituiti, salvo che contengano materiale che costituisce reato o la cui detenzione sia vietata. Il nuovo indirizzo della Procura di Roma si propone di semplificare e rendere più efficaci le indagini, senza sacrificare i diritti delle persone coinvolte e mantenendo un equilibrio tra esigenze investigative e tutela della riservatezza.

Linee guida in materia di sequestri di telefoni e altri strumenti informatici