Separazione delle carriere: opinioni a confronto

Lo scorso 16 gennaio, la Camera ha approvato il disegno di legge che propone di modificare la Costituzione, introducendo la separazione delle carriere dei magistrati. Da tempo, magistratura e avvocatura si trovano su posizioni spesso antitetiche sull’argomento: abbiamo chiesto, pertanto, al Prof. Giorgio Spangher e al Pres. Giuseppe Santalucia di confrontarsi su questo delicato tema.

È stata approvata definitivamente in “prima lettura” dal Parlamento la legge costituzionale del Presidente del Consiglio dei Ministri n. 1917 contenente «Norme in tema di ordinamento giudiziario e di istituzione della Corte disciplinare», che dovrà ora affrontare “la seconda lettura” e verosimilmente la prova referendaria. Com’è noto, il tema ha visto e vedrà fortemente contrapposta, da una parte, l’avvocatura e una parte delle forze politiche e, dall’altra, la magistratura associata (giudici e pubblici ministeri), nonché l’altra parte delle forze politiche. Di seguito riportiamo le due opinioni di illustri esponenti del mondo giuridico sul punto.

Le ragioni a fondamento di una separazione ordinamentale tra pubblico ministero e giudice , di Giorgio Spangher La fallacia delle parole d’ordine a sostegno della separazione delle carriere , di Giuseppe Santalucia