Consulta: l’abrogazione del reato di abuso d’ufficio non è incostituzionale

Ammissibili le sole questioni sollevate in riferimento agli obblighi derivanti dalla Convenzione delle Nazioni Unite contro la corruzione (cd. Convenzione di Merida). Le motivazioni sono attese nelle prossime settimane.

L'abrogazione del reato di abuso d'ufficio non è incostituzionale in quanto dalla Convenzione di Merida non è desumibile né l'obbligo di istituire una simile fattispecie di reato, né il divieto esplicito di abrogarlo. È quanto reso noto dalla Corte Costituzionale che, durante l'udienza pubblica svoltasi ieri, ha esaminato le questioni di legittimità costituzionale sollevate da quattordici autorità giurisdizionali, inclusa la Corte di Cassazione, in relazione all'abrogazione del reato di abuso d'ufficio ad opera della legge n. 114/2024. La Corte ha accolto soltanto le questioni relative agli obblighi previsti dalla Convenzione delle Nazioni Unite contro la corruzione, nota come Convenzione di Merida. Nel merito, la Corte ha ritenuto infondate tali questioni, stabilendo che dalla Convenzione non emergono né l'obbligo di prevedere il reato di abuso d'ufficio, né il divieto di abrogarlo se già presente nell'ordinamento nazionale. Le motivazioni della sentenza, secondo quanto dichiarato dall'ufficio comunicazione della Corte, verranno pubblicate nelle prossime settimane.