Il Decreto Pubblica Amministrazione è legge

Con 99 voti favorevoli, 70 contrari e due astensioni, arriva il via libera al Decreto Pubblica Amministrazione anche da parte del Senato, dopo l’approvazione della Camera delle scorse settimane.

La Pubblica Amministrazione, dunque, cambia volto. Un’aspirazione da tanti anni coltivata e solo oggi normativamente riconosciuta. Il provvedimento, infatti, che si compone di 22 articoli, prevede una trasformazione della Pubblica Amministrazione, a partire dalla organizzazione degli Uffici. Si prospetta, infatti, una “riserva di assunzione” a favore di tutti i lavoratori che abbiano specifiche competenze nel settore dell’informatica e che abbiano dimestichezza con le nuove tecnologie. Ciò consente di perseguire una duplice finalità: digitalizzare la Pubblica Amministrazione a partire dalle risorse interne e dare maggiore spazio ai giovani muniti di competenze tecniche. Oltre alle nuove assunzioni particolare attenzione è rivolta alla formazione del personale già presente in struttura. Si mira, dunque, all’acquisizione di competenze, al fine di garantire un concreto efficientamento della Pubblica Amministrazione. Il provvedimento, inoltre, introduce una nuova figura, espressione della modernizzazione amministrativa: il social media e digital media, che diventa il punto di riferimento interno alle pubbliche amministrazioni. Questi potrà essere scelto tra il personale già in servizio, se munito di competenze digitali, oppure tra i nuovi assunti. Tra le novità più rilevanti introdotte dal decreto vi è, di certo, quella relativa alla lotta al precariato. A tal proposito, per tutti i concorsi pubblici è previsto come passaggio obbligatorio il portale Inpa, sicché le Pubbliche Amministrazioni sono tenute ad assorbire almeno il 15% del personale in comando almeno da 12 mesi, ovviamente, nei limiti delle possibilità di assunzione. A partire dal 31 dicembre 2025, inoltre, i contratti non trasformati in assunzione cessano automaticamente senza possibilità di proroga. Si incrementa anche l’assunzione nel comparto della Cybersecurity, in ragione dell’utilizzo, proprio in funzione del processo di digitalizzazione, di un numero ingente di dati informatici che richiede un aumento dei livelli di tutela. Di rilievo è anche l’aumento del salario accessorio in favore dei dipendenti degli enti locali con il fine di equipararli ai dipendenti statali. Verranno riconosciute, dunque, delle retribuzioni a carattere accessorio e collegate, in linea con una amministrazione di risultato, al raggiungimento degli obiettivi.