Il nuovo Rapporto sull’Avvocatura fornisce un quadro chiaro e aggiornato delle attuali tendenze, delle sfide da affrontare e delle opportunità da cogliere, delineando un panorama professionale in costante evoluzione.
Il recente Rapporto sull’Avvocatura 2025, realizzato da Censis e Cassa Forense, esamina diversi aspetti chiave della professione legale, tra cui le dinamiche occupazionali e retributive, la previdenza, l'organizzazione degli studi legali e l'innovazione tecnologica. Durante la presentazione del rapporto all'Auditorium di Cassa Forense a Roma, si è discusso della diminuzione degli iscritti nei registri professionali e presso l'ente previdenziale, indice della minore attrattività dell'avvocatura per i giovani laureati. Tra le questioni di rilievo del Report, si segnalano, poi, la conciliazione tra vita lavorativa e familiare, l'adozione di forme associate nell'organizzazione delle attività legali, la diffusione di una cultura previdenziale, insieme all'apprezzamento per i servizi offerti dalla Cassa Forense. In particolare, si è evidenziato che una percentuale significativa di avvocati sperimenta pressioni legate ai clienti e alle tempistiche di lavoro, con oltre il 30% che non riesce a “disconnettersi” dal lavoro e molti particolarmente preoccupati per le responsabilità in tema di dati e privacy. Nonostante gli sforzi per promuovere la parità di genere e mantenere l'attrattività della professione, si osserva un aumento del divario di genere: dal 2020 al 2024 la percentuale femminile è diminuita al 46,8%, scendendo sotto il dato del 2014 (47,1%) e invertendo la tendenza di crescita degli anni precedenti. Inoltre, si evidenzia un incremento del reddito totale degli avvocati tra il 2022 e il 2023, sebbene le disparità retributive di genere persistano in diverse regioni italiane. Si sottolinea che molti avvocati condividono studi legali, mentre solo una percentuale limitata (34,2%) possiede il proprio studio. Il lavoro da casa, specialmente in modalità smart working, coinvolge più donne rispetto agli uomini (11,3% delle avvocate contro il 6,4% degli avvocati). Tra i vari interventi, si discute attivamente su iniziative volte a promuovere la parità di genere e a rendere la professione più attraente per le nuove generazioni. Cassa Forense annuncia, poi, anche l'approvazione del «reddito di libertà» per sostenere le colleghe vittime di violenza, dimostrando un impegno concreto per affrontare le problematiche sociali all'interno della categoria professionale. Infine, nella seconda metà della mattinata, è stato presentato il V Bilancio sociale che evidenzia i valori fondanti dell'ente previdenziale e il ruolo che Cassa vuole avere nella gestione delle attività e dei problemi: «non limitarsi ad essere per i nostri stakeholders un ente, ma divenire sempre più un partner previdenziale.»