Da anni ha preso avvio una vera e propria rivoluzione “copernicana” che muove dal cambiamento ab intro della Pubblica Amministrazione, e cioè dalla formazione di un personale dirigenziale qualificato, con competenze in informatica.
Già il d.lgs. numero 179/2016, aveva introdotto figure come il Responsabile della transizione digitale (RTD), con funzioni di e-leader, divenuto poi il punto di riferimento nell'ambito dei procedimenti digitalizzati. La formazione del personale e l'acquisizione delle competenze digitali è il leit motiv che ha indotto alla emanazione del decreto-legge numero 25 del 14 marzo 2025 improntato ad una modernizzazione della Pubblica Amministrazione. Il Decreto prevede che le Pubbliche Amministrazioni “pianifichino la transizione digitale” in considerazione del fabbisogno di personale specifico per il processo di digitalizzazione. Il decreto ha il merito di aver attribuito centralità alle “competenze digitali”, come strumento necessario per addivenire ad una piena digitalizzazione della Pubblica Amministrazione. La “pianificazione strategica” a cui è chiamata la Pubblica Amministrazione deve essere effettuata non soltanto mediante l'assunzione di nuove risorse umane che abbiano specifiche competenze nel settore dell'informatica, ma anche incrementando la formazione del personale già presente nell'organico. Al fine di agevolare il reclutamento di personale “tecnico”, il decreto prevede una “riserva” del 10% per «i soggetti in possesso del diploma di specializzazione per le tecnologie applicate, ovvero del diploma di specializzazione superiore per le tecnologie applicate rilasciato dagli Istituti tecnologici superiori (ITS Academy)» (articolo 1, decreto-legge numero 25/2025). Per la formazione, invece, il provvedimento prescrive che «le medesime amministrazioni e il Dipartimento della funzione pubblica della Presidenza del Consiglio dei ministri, provvedono alla stipula di un protocollo d'intesa per l'applicazione del progetto denominato “PA 110 e lode” nel limite massimo di 3 milioni di euro per il triennio 2025-2027». Una parte del decreto è, inoltre, dedicata agli Enti locali i quali sono chiamati a contribuire al processo di digitalizzazione mediante il rafforzamento dell'organico “specializzato”. Il Decreto in esame si inserisce in un modello bipolare: da un lato consente di “creare” nuova occupazione, investendo su figure professionali innovative; dall'altro contribuisce a velocizzare il processo di digitalizzazione della Pubblica Amministrazione mediante l'efficientamento delle risorse. Queste ultime, infatti, devono essere investite maggiormente nella formazione o acquisizione di personale competente. Quanto detto si pone in linea con la nuova idea di cittadinanza amministrativa cd. digitale, la quale si fonda sulla interazione per via telematica tra pubblica amministrazione e privato. Senza poi dimenticare che la digitalizzazione stimola la prosperità economica e aumenta la vis attractiva del Paese. Ne consegue che la Pubblica Amministrazione è, poi, tenuta ad un obbligo di costante monitoraggio degli strumenti messi in campo, in ragione dell'attuale azione amministrativa improntata al raggiungimento dei risultati.
Decreto-legge 14 marzo 2025, numero 25; in G.U. del 14 marzo 2025, numero 61