Ppt: al via le nuove regole per il deposito degli atti

Dal 1° aprile, diventa obbligatorio per i difensori utilizzare il portale online per la presentazione di atti, documenti, richieste e memorie in quasi tutti i procedimenti in primo grado: viene meno, infatti, la deroga che consentiva ai legali di depositare via PEC e in modalità cartacea atti relativi ai giudizi direttissimo, abbreviato e immediato, prevista dall'articolo 1, comma 4, del dm Giustizia del 27 dicembre 2024, numero 206.

Tali regole si applicano anche ai magistrati, compresa l'iscrizione delle notizie di reato, con l'eccezione delle sospensioni di App decise dai singoli dirigenti degli uffici giudiziari a causa dei malfunzionamenti dell'applicazione. Le decisioni adottate dai presidenti dei Tribunali in ex articolo 175-bis c.p.p. che sospendono l'obbligo di deposito telematico, tuttavia, riguardano principalmente i magistrati e non i difensori: pertanto, è necessario verificare se l'estensione del rinvio coinvolga anche gli atti destinati all'ufficio del giudice per le indagini preliminari, laddove può essere limitato al solo dibattimento: si consiglia pertanto di consultare il sito web dell'ufficio giudiziario per verificare le disposizioni vigenti. A titolo esemplificativo, il Tribunale di Milano ha prorogato la sospensione di App fino al 30 giugno, permettendo a magistrati e avvocati di utilizzare il doppio binario per il rito abbreviato, il giudizio direttissimo e il giudizio immediato, oltre che per udienze preliminari, patteggiamenti, decreti penali di condanna, procedure di messa alla prova, udienze dibattimentali e pre-dibattimentali. Restano esclusi dall'obbligo del portale per il primo grado i procedimenti cautelari, le misure di prevenzione e i procedimenti minorili. Cosa aspettarsi? Dal 1º gennaio 2027, diventerà obbligatorio per tutti gli attori del processo penale telematico il deposito di atti, documenti, richieste e memorie indirizzati a: giudici di pace; procuratori della Repubblica presso il Tribunale per i minorenni; Tribunali per i minorenni; Tribunali di sorveglianza; Corti d'Appello; procuratori generali presso le Corti d'Appello; Corte di Cassazione; procuratori generali presso la Corte di Cassazione.   Fino al 31 dicembre 2026, i difensori potranno depositare atti cartacei o via PEC, in alternativa all'uso del portale, per atti diretti a giudici di pace, Corti d'Appello e procura generale presso la Corte d'Appello. Fino alla stessa data, i soggetti abilitati interni ed esterni potranno utilizzare il deposito telematico per atti diretti a: procuratori della Repubblica presso il Tribunale per i minorenni; Tribunali per i minorenni; Tribunali di sorveglianza; Corti d'Appello; procuratori generali presso le Corti d'Appello; Corte di Cassazione; procuratori generali presso la Corte di Cassazione.   Ma solo previo decreto del capo del dipartimento dell'innovazione tecnologica del Ministero della Giustizia che confermi la funzionalità dei sistemi; in caso contrario, sarà possibile depositare gli atti solo in forma cartacea o via PEC.