Compenso avvocati: è possibile stabilire una tariffa oraria in base alla durata dell’incarico?

In tema di compensi professionali per l'avvocato, il CNF ha ribadito che non è consentito adottare la tariffa oraria per udienze prolungate senza previo accordo con il cliente.

Il Consiglio Nazionale Forense ha emesso il parere numero 54/2024 fornendo dettagliate indicazioni sulle tariffe orarie e i compensi relativi a controversie penali particolarmente complesse che coinvolgono più individui . In particolare, ha risposto a diversi quesiti del COA di Torino, tra cui se sia ammissibile l'aumento del 30% nei casi in cui, a seguito di una riunione, il numero di soggetti imputati nel procedimento penale cresca o aumenti il numero dei soggetti assistiti dal singolo avvocato. Sul punto, il CNF ha chiarito che l'aumento del 30% del compenso è giustificato solo se il numero di assistiti per avvocato cresce a seguito di una riunione , specificando che non è consentito cumulare le percentuali di aumento . Un altro quesito riguarda, invece, la tariffa oraria per le udienze prolungate, per cui il Consiglio Nazionale Forense ha sottolineato la necessità di un accordo preventivo con il cliente , in quanto attualmente non esiste un compenso per il tempo di attesa. Infine, è stato precisato che avvocato e cliente possono concordare una tariffa oraria in base alla durata dell'incarico , ma è vietato il calcolo di tempi specifici di studio e istruttoria per singole udienze , in quanto tali fasi sono considerate uniche per ciascun grado di giudizio e non devono essere ripetute per ciascuna udienza.