Via libera al Decreto Fiscale 2025 ad opera della Camera approvato già dal Senato nei giorni precedenti 115 i voti favorevoli, 111 i contrari e 4 gli astenuti.
Il decreto rubricato «Misure urgenti in materia economica e fiscale in favore degli enti territoriali» contiene una serie di disposizioni a partire dal concordato preventivo biennale fino a giungere al Bonus Natale. Arriva la conferma della riapertura dei termini fino al 12 dicembre per il concordato preventivo biennale, considerato uno strumento utile a recuperare somme da destinare alle spese statali. La formula della “tassazione consensuale” è stata ben accolta dai contribuenti, sicché la riapertura dei termini favorirà un aumento delle adesioni rispetto a coloro che, siano coerenti con gli indici sintetici di affidabilità, abbiano presentato la dichiarazione dei redditi entro il 31 ottobre 2024 e non abbiano aderito alla prima trance del concordato. Non solo l’aspetto procedimentale il decreto, infatti, contiene disposizioni anche di natura “assistenziale”, se si pensa al Bonus Natale la cui platea di destinatari è stata ampliata. La somma di cento euro “una tantum” verrà corrisposta ai lavoratori contestualmente alla tredicesima. Per avere contezza delle modalità attraverso cui presentare la richiesta occorre fare riferimento ad una circolare dell’Agenzia delle Entrate del 10 ottobre 2024, la quale sottolinea che non rileva la tipologia contrattuale del rapporto di lavoro dipendente ad esempio lavoro a tempo determinato o indeterminato , pertanto il bonus è riconosciuto in via generale ai lavoratori dipendenti. Il contributo è funzionale a ridurre la leva fiscale ed è destinato alle famiglie dei lavoratori dipendenti con redditi bassi. Non vi può essere sviluppo, infatti, finché non saranno eliminate le disuguaglianze le quali impediscono la crescita e rendono il sistema meno efficiente. L’uguaglianza deve rappresentare un obiettivo essenziale della governance pubblica e l’unico strumento è quello redistributivo. Il Bonus Natale, al pari delle altre forme di beneficio bonus bebè, deduzioni per carichi di famiglia, etc. è la riprova dell’affermarsi di un prototipo di società integrata in cui la famiglia è riconosciuta come nucleo naturale e imprescindibile a cui è delegata una grande parte dei servizi alla persona. Il Bonus Natale, tuttavia, non opera a vantaggio soltanto delle famiglie, ma anche dei single con un figlio o delle coppie divorziate. Tra i diversi interventi a carattere sociale è ravvisabile il rifinanziamento dell’Ape sociale la quale, si rammenta, rappresenta una indennità posta a carico dello Stato in favore di soggetti pensionati che abbiano maturato determinati requisiti. Si riconosce, inoltre, un “bonus veicoli sicuri” destinato alla revisione dei veicoli e dei rimorchi ed altri benefici fiscali per il trasporto pubblico. Ancora, è previsto il rinvio al 16 gennaio del pagamento delle somme a titolo di acconto Irpef per tutti i titolari di partita Iva che nell'anno precedente hanno dichiarato ricavi o compensi di ammontare non superiore a 170 mila euro. Si tratta, tuttavia, di un decreto onnicomprensivo, se si pensa che una parte è dedicata anche alla transizione 4. 0 e, dunque, alla previsione e allo stanziamento di crediti di imposta in favore di tutti gli operatori economici che effettuino degli investimenti green in linea con il processo di transizione ecologica in corso. La fiscalità opera, dunque, su diversi livelli tutela della famiglia, incentivi fiscali, rafforzamento degli strumenti di dialogo e misure a carattere strettamente sociale.