Querela sporta da più condomini: per l’estinzione del reato necessaria la remissione da parte di tutti

La Suprema Corte, con la sentenza in commento, chiarisce che, in assenza di remissione da parte di tutti i querelanti, il giudice non può dichiarare l’estinzione del reato. Inoltre, esclude che la decisione assunta dall’assemblea di condominio di transazione della controversia comporti remissione di querela tacita da parte dei soggetti che non abbiano impugnato tale provvedimento.

Il Tribunale di Napoli, con sentenza, dichiarava di non doversi procedere nei confronti dell'imputata, in ordine al reato di cui all'articolo 649 c.p., per intervenuta remissione di querela. Avverso tale sentenza proponeva ricorso per cassazione il Procuratore della Repubblica di Napoli deducendo violazione di legge in relazione all'articolo 154 c.p. per essere stata dichiarata l'estinzione del reato benché la remissione di querela non fosse stata ratificata da due degli originali querelanti. Per la Suprema Corte il ricorso è fondato. Il Collegio ricorda che, ai sensi della disciplina dettata dall'articolo 154 c.p., se la querela è stata proposta da più persone, il reato non si estingue se non interviene la remissione di tutti i querelanti. Nel caso di specie, la querela veniva sporta da otto condomini e solo sei procedevano alla remissione. Ne consegue pertanto, che il giudice di primo grado non poteva dichiarare l'estinzione del reato. Inoltre, la Corte sottolinea che non opera, come invece prospettato dal procuratore generale e dalla difesa, un'ipotesi di remissione tacita da parte dei due condomini non remittenti per effetto della omessa impugnazione della delibera assembleare di transazione della controversia pendente con l'imputata, precedente amministratore di condominio. In conclusione, i giudici, applicando i principi sommariamente in commento riportati, esclude che «nel caso di querela sporta da più condomini la decisione assunta dall'assemblea di condominio di transazione della controversia comporti remissione di querela da parte di quei soggetti che non abbiano impugnato tale provvedimento, posto che l'assenza di espressa remissione non può essere sostituita dalla mancata impugnazione di una delibera dell'assemblea dei condomini».

Presidente Petruzzellis - Relatore Pardo Ritenuto in fatto 1. Il Tribunale di Napoli, con sentenza in data 3 giugno 2024, dichiarava non doversi procedere nei confronti di G. P. in ordine al reato di cui all'articolo 646 cod.penumero alla stessa ascritto per intervenuta remissione di querela. 2. Avverso detta sentenza proponeva ricorso per cassazione il Procuratore della Repubblica di Napoli deducendo violazione di legge in relazione all'articolo 154 cod.penumero per essere stata dichiarata l'estinzione del reato benchè la remissione di querela non fosse stata ratificata da due degli originali querelanti individuati nei condomini G. M. e L. M Considerato in diritto 1. Il ricorso è fondato e deve pertanto essere accolto. Ed invero, ai sensi della disciplina dettata dall'articolo 154 cod.penumero , se la querela è stata proposta da più persone, il reato non si estingue se non interviene la remissione di tutti i querelanti. E nel caso in esame nell'esposizione delle ragioni della decisione lo stesso tribunale da atto che, pur a fronte di una querela sporta da otto condomini dell'immobile già amministrato dalla G.P., solo sei avevano rimesso la querela, con esclusione del G. e del L. i quali, invece, non risultano avere operato detta scelta. Al proposito va innanzi tutto ricordato come sia stato affermato che il singolo condomino è legittimato alla proposizione della querela, anche in via concorrente o eventualmente surrogatoria rispetto all'amministratore del condominio, per i reati commessi in danno del patrimonio comune Sez. 2, numero 45902 del 27/10/2021, Rv. 282444 – 01 Sez. 3, numero 49392 del 03/07/2019, Rv. 278261 – 01 . Ne consegue pertanto che in assenza di remissione da parte di tutti i condomini querelanti il giudice di primo grado non poteva dichiarare l'estinzione del reato. 1.1 Né può ritenersi operare, così come prospettato dal procuratore generale e dalla difesa dell'imputata nelle rispettive conclusioni riportate in epigrafe, un'ipotesi di remissione tacita da parte dei due condomini non remittenti per effetto della omessa impugnazione della delibera assembleare di transazione della controversia pendente con l'imputata, precedente amministratore del condominio al proposito va ricordato che in tema di remissione tacita è stato affermato dalla Corte di legittimità che non integra remissione tacita della querela l'accettazione di una somma a titolo di risarcimento del danno e la sottoscrizione di un atto di quietanza da parte del querelante, trattandosi di fatti non incompatibili con la volontà di persistere nell'istanza punitiva Sez. 5, numero 10426 del 10/01/2024, Rv. 286111 – 01 in precedenza si era già stabilito che la transazione del danno non costituisce fatto incompatibile con la volontà di presentare querela e, quindi, non integra la remissione tacita di querela Sez. 5, numero 43072 del 17/10/2007, Rv. 238501 – 01 . Proprio in applicazione di tali principi va pertanto escluso che nel caso di querela sporta da più condomini la decisione assunta dall'assemblea di condominio di transazione della controversia comporti remissione di querela da parte di quei soggetti che non abbiano impugnato tale provvedimento, posto che l'assenza di espressa remissione non può essere sostituita dalla mancata impugnazione di una delibera dell'assemblea dei condomini. 2. L'annullamento va disposto con rinvio alla corte di appello di Napoli trattandosi di ricorso per saltum avverso sentenza di proscioglimento appellabile e quindi operando la disciplina di cui all'articolo 569 quarto comma cod.proc. penumero . P.Q.M. Annulla la sentenza impugnata con rinvio per il giudizio alla corte d'appello di Napoli.