Approvato il Dl Giustizia

Tra le disposizioni approvate dal Consiglio dei Ministri nel decreto-legge numero 178 del 29 novembre 2024, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del 29 novembre 2024, numero 280, la proroga del termine per le elezioni dei Consigli giudiziari e del Consiglio direttivo della Corte di Cassazione, misure riguardanti l’edilizia penitenziaria e i reati informatici.

Varie sono le novità contenute nel d.l. recante «misure urgenti in materia di giustizia». Analizziamole. Magistratura Si prevede, anzitutto, il rinvio ad aprile 2025 delle elezioni, previste per il 2024, dei Consigli giudiziari e del Consiglio direttivo della Corte di Cassazione. Ciò al fine di riallineare la data delle elezioni di questi importanti organi con le disposizioni dettate dall'articolo 1, comma 1, del d.lgs. 28 febbraio 2008, numero 35, che, appunto, fissa, ogni quattro anni, nella prima domenica di aprile e il lunedì successivo, le elezioni per il rinnovo dei Consigli giudiziari e del Consiglio direttivo della Cassazione. Viene, poi, modificata la disciplina per l'attribuzione di incarichi direttivi di legittimità al fine di assicurare una più razionale selezione dei candidati che tenga conto dell'esperienza maturata nell'esercizio delle medesime funzioni di legittimità. Pertanto, le funzioni di presidente di sezione della Corte di Cassazione, di avvocato generale presso la Corte di Cassazione, di presidente aggiunto della Corte di Cassazione, di presidente del Tribunale superiore delle acque pubbliche e di procuratore generale aggiunto presso la Corte di Cassazione potranno essere conferite a chi assicura almeno due e non più quattro anni di servizio prima della data di collocamento a riposo. Si prevede, inoltre, che chi svolge funzioni direttive o semidirettive, prima del decorso di cinque anni dal giorno in cui ha assunto le funzioni, non possa chiedere il conferimento di un ulteriore incarico direttivo o semidirettiva, ad eccezione di quelli di primo presidente della Corte di Cassazione, procuratore generale presso la Corte di Cassazione, di presidente aggiunto della Corte di cassazione, di presidente del Tribunale superiore delle acque pubbliche e di procuratore generale aggiunto presso la Corte di cassazione». Fino al decorso del termine previsto per l'entrata in vigore del Tribunale Unico per le persone, i minori e la famiglia e, dunque, fino al 17.10.2025, secondo quanto stabilito dall'articolo 49, comma 1 del d. lgs. 10.10.2022, numero 149 , si deroga, in via, temporanea al limite di legge attualmente dieci anni per la permanenza nell'incarico presso lo stesso ufficio per i magistrati assegnati ai procedimenti in materia di famiglia. I magistrati giudicanti e requirenti cui sono conferiti o confermati incarichi direttivi e semidirettivi di primo e di secondo grado devono, entro sei mesi dal conferimento o dalla conferma, frequentare un corso mirato all'approfondimento della materia ordinamentale e dei criteri di gestione delle organizzazioni complesse nonché al miglioramento delle competenze riguardanti la capacità di analisi ed elaborazione dei dati statistici, la conoscenza, l'applicazione e la gestione dei sistemi informatici e dei modelli di gestione delle risorse umane e materiali utilizzati dal Ministero della giustizia per il funzionamento dei propri servizi. I corsi di formazione hanno la durata di almeno tre settimane, anche non consecutive, e si concludono con lo svolgimento di una prova finale consistente in una esercitazione pratica. Ciò nell'intento di superare le difficoltà applicative collegate all'attuale previsione che, contemplando corsi obbligatori preventivi per tutti gli aspiranti, incide negativamente sulla rapidità delle procedure di conferimento dei medesimi incarichi e quindi sul regolare andamento degli uffici giudiziari. In luogo dell'originaria previsione, che estendeva a due gli anni decorrenti dal conferimento dell'incarico, durante i quali i giudici di pace dovevano essere assegnati esclusivamente all'ufficio per il processo, ora si riduce tale periodo a un anno, così da anticiparne l'esercizio delle funzioni Edilizia penitenziaria Il d.l. introduce, poi, un “pacchetto” di misure riguardanti l'edilizia penitenziaria. In primo luogo, viene prevista la nomina di un commissario straordinario per l'edilizia penitenziaria, cui viene affidato il compito di provvedere a tutti gli atti necessari per la realizzazione di nuove infrastrutture penitenziarie nonché delle opere di riqualificazione e ristrutturazione delle strutture esistenti, al fine di aumentarne la capienza e di garantire una migliore condizione di vita dei detenuti. Si prevede, inoltre, uno stanziamento di fondi a favore del Ministero della giustizia al fine di far fronte alla grave situazione di sovraffollamento degli istituti penitenziari, di non incorrere in violazioni della Convenzione europea dei diritti dell'uomo CEDU e di assicurare la realizzazione del programma straordinario degli interventi di edilizia penitenziaria da parte del commissario straordinario. Reati informatici In tema di reati informatici, si prevede, innanzitutto, la confisca dei beni e degli strumenti informatici che risultino essere stati in tutto o in parte utilizzati per la commissione del reato di cui all'articolo 629, comma 3, c.p. Inoltre, si prevede la competenza della procura distrettuale e l'esercizio delle funzioni di impulso del procuratore nazionale antimafia per il reato di estorsione commesso mediante le condotte indicate all'articolo 629, comma 3. c.p. Sempre per il medesimo reato di estorsione ex articolo 629, comma 3, c.p. si estende a due anni la durata massima delle indagini preliminari. Viene introdotta l'ipotesi di arresto obbligatorio in flagranza per il caso di delitto di accesso abusivo a un sistema informatico o telematico in sistemi informatici o telematici di interesse militare o relativi all'ordine pubblico o alla sicurezza pubblica o alla sanità o alla protezione civile o comunque di interesse pubblico, previsto dall'articolo 615-ter, terzo comma, del codice penale. Infine, si prevede la possibilità di svolgere operazioni “sottocopertura” ai sensi dell'articolo 9, comma 6, della legge 16 marzo 2006, numero 146, anche per l'individuazione dei responsabili del reato di accesso abusivo ad un sistema informatico o telematico. Il provvedimento entrerà in vigore domani, 30 novembre 2024.

Decreto-legge 29 novembre 2024, numero 178 in G.U. del 29 novembre 2024, numero 280