Tra le diverse novità contenute nella Legge di Bilancio 2025, assume rilevanza l'introduzione dell'articolo 307-bis c.p.c, che introduce una nuova modalità di estinzione del processo civile ovvero per omesso o parziale pagamento del contributo unificato.
La rubrica dell'articolo così recita “Estinzione del processo per omesso o parziale pagamento del contributo unificato”. La norma si inserisce, evidentemente, nelle misure atte a combattere delle forme, seppur latenti e sotterranee, di evasione fiscale. Ma andiamo per gradi. Come si evince dalla lettura della norma l'accertamento dell'inadempimento all'obbligo contributivo spetta al giudice il quale “assegna” alla parte interessata, una volta accertato l'omesso totale o parziale pagamento, un termine di trenta giorni per il versamento totale o parziale del suddetto contributo. Ne consegue il differimento della data di udienza così da consentire l'estinzione della “obbligazione” da parte dell'interessato. Si tratta, tuttavia, di un potere riconosciuto ex novo a favore del giudice, il quale è funzionale al recupero erariale delle somme dovute. La novità è insita non solo negli ulteriori poteri affidati al giudice e non previsti prima nel codice di rito , ma anche e soprattutto nella circostanza che, in caso di mancato pagamento, la conseguenza sarà l'estinzione del giudizio. Alle tradizionali forme di estinzione quali, ad esempio, la rinuncia all'azione, la cessazione della materia del contendere, la carenza di interesse previste dal codice di rito, si aggiunge una causa nuova ovvero il mancato pagamento del contributo unificato. L'estinzione del processo conseguente al mancato pagamento del contributo unificato assumerebbe per lo più i connotati di un provvedimento a carattere sanzionatorio che deriva dalla violazione di una regola. Si profila, dunque, un aspetto punitivo del provvedimento di estinzione del processo, a differenza dei tradizionali modi di estinzione di cui sopra, i quali hanno natura, per lo più “giustiziale” e sono funzionali ad estinguere il processo, in quanto la parte non necessita più di una tutela da parte dell'Autorità Giudiziaria. Con questa nuova causa di estinzione, invece, verrebbe di fatto negato, o comunque reso più complicato, l'accesso alla giustizia, sebbene in conseguenza di una condotta assunta dalla parte interessata. Si tratta, d'altronde, di una sanzione che “cristallizza” la posizione della parte, senza possibilità di apporvi rimedio. L'introduzione di questa nuova causa di estinzione è in linea con l'attuale impianto riformistico che mira a combattere i meccanismi evasivi anche tramite il rafforzamento dei sistemi processuali, sebbene tale previsione non sia esente da criticità. D'altronde, il contributo unificato ha matrice tributaria ed è disciplinato dal principio di riserva di legge, sicché l'inadempimento dell'obbligazione tributaria determina l'irrogazione di una sanzione. Genera, tuttavia, perplessità la circostanza secondo cui tale potere sanzionatorio sia attribuito all'autorità giudiziaria e non all'Amministrazione finanziaria, titolare, ex lege, del potere di accertamento e recupero delle somme dovute. Verrebbero, allora, attribuiti all'Autorità Giudiziaria dei poteri non riconosciuti ad essa tradizionalmente, subordinando, tra l'altro, l'accesso alla giustizia al pagamento di un contributo unificato, rendendo così più gravoso per il cittadino l'ottenimento della tutela giudiziale. Altre novità Tra le ulteriori novità della legge di Bilancio 2025 si rammenta la conferma dei tre scaglioni Irpef, con il fine di ridurre la pressione fiscale a carico dei contribuenti pur nel rispetto del principio di progressività di cui all'articolo 53 Cost. . Conferme arrivano anche per il bonus assunzioni in linea con il fisco collaborativo che consiste in uno sgravio contributivo per i datori di lavoro. Il fine è sempre quello di generare capacità contributiva, incrementando le assunzioni. L'incremento di posti di lavoro, infatti, determina una maggiore capacità contributiva e, dunque, maggiori entrate per sostenere le spese statali. In linea con il fisco contributivo, il quale è funzionale alla tutela dei diritti costituzionalmente garantiti, si pone la conferma del bonus nuove nascite, bonus asili nido e della Carta dedicata a te. La Legge di Bilancio richiama, tra gli altri, anche i premi di produttività prevedendone la defiscalizzazione effetto della cd. Amministrazione di risultato , nonché gli incentivi per le zone del Mezzogiorno comprese nella Zona Economica Speciale.