Il 16 ottobre 2024, il Governo ha approvato la legge di bilancio 2025. Diversi gli interventi rilevanti e tutti accomunati da un minimo comune denominatore il fisco contributivo.
Si pensi alle agevolazioni fiscali previste per le imprese del Mezzogiorno che attivino dei processi di digitalizzazione in linea con gli obiettivi indicati dall’Unione Europea. In tal senso si colloca anche il riconoscimento di benefici fiscali in favore di imprese che attuino investimenti ecocompatibili contribuendo al perseguimento degli obiettivi di transizione ecologica. Tra le misure si rammenta anche il riconoscimento di incentivi in favore delle aziende che assumano giovani e lavoratrici. Il fisco a tutela della famiglia La legge di Bilancio 2025 rafforza l'idea di un fisco “sussidiario” e “solidale” che contribuisce alla tutela di diritti costituzionalmente garantiti. Assume rilevanza, in tale ottica, l'articolo 31 della Carta Costituzionale il quale prevede che la Repubblica agevola con misure economiche ed altri incentivi la formazione della famiglia. Quest'ultima, infatti rappresenta il volano per favorire lo sviluppo sociale, economico e civile del Paese. Dagli incentivi economici al quoziente familiare, il fisco si dimostra solidale con i cittadini che vogliano creare una famiglia. Fisco e famiglia, dunque, è il binomio imperante nell'ultima riforma fiscale e in tutti gli altri provvedimenti adottati in questi mesi. In tal senso, vi rientrano le misure funzionali ad incentivare la natalità, come il bonus nido che si traduce in un incentivo economico pari a 1.000 euro da investire per le spese del primo anno di vita del bambino. Si tratta di una agevolazione fiscale a cui possono avere accesso soltanto coloro che abbiano maturato taluni presupposti previsti ex lege. Potranno richiederlo, infatti, le famiglie con un Isee fino a 40.000 euro. Il documento in questione prende il nome di Carta per i nuovi nati con cui l'amministrazione finanziaria agisce in qualità di ausiliario dello Stato nella realizzazione dei diritti costituzionalmente garantiti, tra cui appunto, la famiglia. Si procede, inoltre, ad un rafforzamento del bonus asilo nido, prevedendo l'esclusione delle somme relative all'assegno unico universale dal conteggio dell'Isee. Si delinea, in tal modo, una Amministrazione Finanziaria cd. da prestazione che si occupa di assistere i cittadini promuovendone lo sviluppo. La Manovra conferma, inoltre, la card sociale che prevede il riconoscimento di un incentivo economico una tantum, in favore delle famiglie con maggiori difficoltà economiche. In tal modo si riduce il gap economico tra i cittadini, nel rispetto del principio di solidarietà sociale a tenore del quale la Repubblica si impegna a rimuovere gli ostacoli di ordine economico che impediscano lo sviluppo della persona, nonché nel rispetto del principio di uguaglianza articolo 3 Cost. . Tassazione agevolata del premio di produttività La Manovra conferma la tassazione agevolata pari al 5% sui premi produttività aziendale per il triennio 2025-2027. Si premette che con l'aziendalizzazione della Pubblica Amministrazione derivante dalla concezione di una Amministrazione di risultato è stato previsto il riconoscimento di premi di produttività in favore dei lavoratori che perseguono l'obiettivo prefissato. Trattasi, dunque, di un contributo in termini economici a carattere accessorio che si aggiunge alla retribuzione base del lavoratore. L'agevolazione fiscale opera al fine di evitare che il lavoratore che abbia maturato il diritto alla retribuzione accessoria per “meriti” nella gestione delle risorse debba subire una eccessiva tassazione. Si cerca, dunque, di incentivare il lavoratore ad essere “produttivo”, muovendo dall'assunto che un complesso produttivo efficiente, che raggiunga i risultati prefissati, sia espressione di una good governance. Nell'ottica di un benessere del lavoratore dipendente e, dunque, di una maggiore “produttività” vi rientra anche il riconoscimento di fringe benefit, cioè di incentivi a carattere non monetario, funzionali a rafforzare il rapporto di fiducia tra PA e lavoratore.