E mentre in Italia stiamo ancora aspettando i nomi dei Segnalatori Attendibili, nasce l’Appeals Centre Europe Centro Europeo di Appello staccato da una costola dell’Oversight Board di Meta Platforms. Si stima che sarà attivo dal prossimo dicembre e avrà competenza per i contenuti di Facebook, TikTok e YouTube.
Il Digital Services Act articolo 21 molto opportunamente ha disposto la possibilità di rivolgersi a un organismo di risoluzione extragiudiziale delle controversie per contestare le decisioni di moderazione della piattaforma. Giustizia statale troppo lenta per i social media e così si va verso una privatizzazione della giustizia per la sociosfera. Account bannato. Reclamo Interno. “Appello” Il Digital Services Act articolo 20 ha introdotto la possibilità per l'utente “bannato” di opporsi al provvedimento della piattaforma inoltrando un reclamo gestito internamente alla stessa. Ove l'opposizione non abbia esito positivo, si potrà attivare una pratica di fronte ad un organismo di risoluzione extragiudiziale delle controversie articolo 21 DSA . Pertanto, il regolamento eurounitario non parla di primo e di secondo grado della vertenza ma semplicemente della facoltà di opporsi ricorrendo ad un reclamo gestito dalla piattaforma la cui decisione può essere sottoposta al vaglio di un ente-ADR certificato attivando dunque una nuova e diversa modalità di tutela. Il fatto stesso che nasca a Dublino un organismo ADR denominato Appeals Centre Europe ovvero un centro di risoluzione delle social-vertenze “in secondo grado” sottintende che il reclamo gestito internamente dalla piattaforma sia il primo grado di una medesima giurisdizione. Nell'ambito di quale stessa giurisdizione se l'ente-ADR certificato dall'AGCOM irlandese risulta indipendente? Si tratta forse della giurisdizione delle piattaforme? Segnalatori Attendibili e ADR per le social-vertenze. A che punto siamo? In Italia è stato approvato da AGCOM , Coordinatore dei Servizi digitali per l'Italia, con la Delibera numero 283/24/CONS del 24/07/2024, il “ Regolamento di procedura per il riconoscimento della qualifica di segnalatore attendibile ai sensi dell'articolo 22 del DSA ” Allegato A della Delibera 283/24/CONS entrato in vigore dal 15 settembre. Si stanno aspettando gli esiti delle istruttorie sui primi enti istanti. Attualmente nell'Unione Europea si contano Segnalatori Attendibili in Austria, Svezia, Danimarca e Finlandia secondo la fonte del sito della Commissione https //digital-strategy.ec.europa.eu/it/policies/trusted-flaggers-under-dsa . Sempre in data 24 luglio 2024 è stato approvato anche il “ Regolamento sulla procedura di certificazione degli organismi di risoluzione extragiudiziale delle controversie tra fornitori di piattaforme online e destinatari del servizio ai sensi dell'articolo 21 del regolamento sui servizi digitali DSA ”ovvero la disciplina degli steps da intraprendere per l'ente che si candida come gestore-ADR per le social-vertenze. Attualmente nell'UE risulta un unico ente ADR in questo ambito, ed è l'AGCOM tedesca ovvero la Bundesnetzagentur https //digital-strategy.ec.europa.eu/it/policies/dsa-out-court-dispute-settlement . ADR e Giustizia statale. Quale delle due è davvero l'alternativa? Nel settore delle vertenze contro le decisioni di moderazione delle piattaforme social la via degli organismi di risoluzione extragiudiziale delle controversie costituirà di fatto il canale principe preferito dagli utenti e la Giustizia statale fungerà unicamente da alternativa. In questo ambito si va dunque verso la privatizzazione della giustizia . Abbiamo già assistito a un'evoluzione similare per le controversie contro le compagnie telefoniche in cui si decide sui diritti legati al servizio universale. Gli enti ADR del DSA si troveranno a valutare ed intercettare proposte di soluzione su casi imperniati sulla libertà di espressione, di critica, di satira, nonché sui diritti cardine della persona come l'identità personale, la privacy, il credo religioso/politico/filosofico, il diritto di associazione e ancora il diritto antidiscriminatorio. Si tratta di una sfida enorme. Chi farà “giurisprudenza”? Le decisioni dell'Appeals Centre Europe oppure quelle filtrate dai Coordinatori dei Servizi Digitali?