La stampa ha un ruolo fondamentale nella nostra società ma talvolta il diritto di cronaca può lederne altri come quello all’altrui reputazione, anche professionale. Nei casi qui annotati la CEDU, trattando due casi limite relativi ad interviste che avevano comportato rispettivamente il licenziamento e svelato i modi non cristallini di difendere un cliente, la libertà di espressione e di informazione sono prevalsi sulla tutela della reputazione altrui e sugli altri interessi confliggenti escludendo deroghe all’art.8 Cedu.
È quanto stabilito dalle Aghajanyan c. Armenia e Kajganic c. Serbia dell’8 ottobre. Nel primo caso una ricercatrice junior di uno stabilimento chimico privato, ma con una partecipazione statale, siglava, all’atto dell’assunzione un accordo di riservatezza ed accettava il regolamento interno non poteva rivelare segreti commerciali . In questa categoria erano compresi il livello di retribuzione, la capacità produttiva dello stabilimento, la natura del lavoro scientifico, gli esperimenti in corso, lo stoccaggio delle materie prime ed i processi tecnologici che venivano sviluppati e implementati. Fu licenziata per aver concesso un’intervista gratuita in cui criticava tutti questi aspetti denunciando l’irresponsabilità e la mancanza di diligenza dei suoi diretti superiori, nonché l’assenza di misure di sicurezza sia sul lavoro che nello smaltimento di rifiuti tossici . Vani i ricorsi contro il licenziamento. Nello altro l’avvocatessa del presunto killer del Premier serbo Dindic fu aspramente criticata in un editoriale, di cui l’autore ha sempre rifiutato di rilevare le fonti . In esso si faceva riferimento «all'esistenza di una trascrizione di una conversazione telefonica, che avrebbe avuto luogo tra la ricorrente e X nel maggio 2004, in cui la ricorrente aveva dichiarato di aver ottenuto per X lo status di testimone collaborante attraverso i suoi vecchi amici , che erano i due uomini più potenti del paese , in cambio della sua falsa testimonianza nel procedimento. Questi due uomini sono stati anche nominati nell'articolo come Ministro dell'Interno e Direttore dell'Agenzia di Intelligence per la Sicurezza dell'epoca. L'articolo specificava inoltre che la conversazione era stata registrata e che era stata fatta una trascrizione. La trascrizione era stata poi registrata dalla Direzione per la lotta contro la criminalità organizzata e inviata all'allora primo ministro, al ministro dell'Interno, al ministro della Giustizia e al capo della Pubblica sicurezza. Una fotografia del richiedente è stata pubblicata accanto all'articolo». Vani anche in questo caso i ricorsi per essere indennizzata per diffamazione a mezzo stampa. Diritto di cronaca, libertà di espressione e doveri di fedeltà al datore. «Nell'esaminare le controversie che coinvolgono la libertà di espressione nell'ambito dei rapporti professionali , la Corte ha rilevato che la protezione dell'articolo 10 della Convenzione si estende al luogo di lavoro in generale . Esso ha altresì precisato che tale articolo non solo vincola nei rapporti tra il datore di lavoro e il lavoratore quando tali rapporti sono di diritto pubblico, ma può anche applicarsi quando sono di diritto privato … . Infatti, l'esercizio effettivo ed effettivo della libertà di espressione non dipende solo dal dovere dello Stato di non interferire, ma può richiedere misure positive di tutela, anche nell'ambito dei rapporti tra le persone . In alcuni casi, lo Stato ha l'obbligo positivo di tutelare il diritto alla libertà di espressione, anche contro l'ingerenza di privati » v. Fuentes Bobo c. Spagna del 29/2/00, Heinisch c. Germania e Palomo Sánchez e altro c. Spagna [GC] del 2011 neretto,nda . Le Corti interne non hanno effettuato un giusto equilibrio tra i contrapposti interessi, non fornendo un’adeguata e pertinente motivazione della convalida del licenziamento né valutando alcuni aspetti critici e rilevanti per comprendere se il licenziamento era una misura proporzionata o meno. La ricorrente aveva affrontato temi di rilevanza generale sui quali il pubblico aveva il diritto di essere informato , agendo de facto da whistleblower . In breve, il diritto della stampa di informare il pubblico e di questo di essere informato su temi di interesse collettivo quali la tutela della sicurezza sul lavoro, dell’ambiente, della salute pubblica prevalgono sui doveri di riservatezza e fedeltà al datore e sulla tutela della sua reputazione . La ricorrente, perciò, doveva essere tutelata e l’intervista non ledeva la reputazione del datore per quanto sopra esplicato. Diritto di cronaca e tutela dell’onorabilità del legale In primis si ricordino le norme internazionali citate nella sentenza sulla segretezza delle fonti e sul fatto che il cronista non sia obbligato a rilevarle . La CEDU ha stabilito con la sua prassi costante una serie di criteri per bilanciare equamente la libertà di stampa e la tutela della reputazione e riservatezza altrui, il cui peso andrà valutato caso per caso il contributo a un dibattito di interesse pubblico, la notorietà della persona interessata, l'argomento della notizia, il comportamento precedente della persona interessata, il contenuto, la forma e le conseguenze della pubblicazione, nonché le circostanze in cui l'informazione è stata ottenuta Delfi AS c. Estonia [GC] nel quotidiano del 16/6/15 e Satakunnan Markkinapörssi Oy e Satamedia Oy c. Finlandia [GC] del 27/6/17 . La libertà di espressione, su cui gli Stati hanno un margine discrezionale ristretto , gode di un’elevata protezione in tutte le ipotesi d’intesse pubblico , tra cui si annoverano le informazioni su procedimenti penali in generale, in casi specifici come nella fattispecie e questioni relative al funzionamento del sistema giudiziario. Parimenti, invece, la tutela della reputazione altrui contro i media è affievolita nel caso si tratti di politici o personaggi pubblici , sempre in nome della libertà d’informazione su questioni d’intesse pubblico il nostro caso non solo era relativo ad un processo penale di alto profilo, ma anche al funzionamento del sistema giudiziario e la ricorrente, pur essendo un semplice avvocato, aveva guadagnato grande notorietà dallo stesso, sì che i margini di tutela della sua reputazione erano attenuati Von Hannover c. Germania numero 2 [GC] del 2012 . Inoltre, il pezzo si focalizzava sull’omicidio del Premier, criticando il suo modo di esercitare la professione senza aver violato la segretezza delle comunicazioni tra cliente e legale , né aver citato alcun dettaglio della sua vita privata perciò, non ha subito alcuna diffamazione rientrando nell’ordinario diritto di cronaca e nelle suddette libertà di informazione attiva e passiva. Ergo il comportamento delle Corti interne è stato irreprensibile e non sono state violate le garanzie riconosciute all’esercizio della professione forense da varie norme internazionali in primis dalla Raccomandazione del Comitato dei Ministri COE numero 21/2000 sulle libertà di esercizio della professione di avvocato. Alla ricorrente in ogni caso è stato riconosciuto un risarcimento danni quale equo indennizzo per la giustizia lumaca.
CEDU_Case of Aghajanyan v. Armenia ric.41675/12 CEDU_Case of Kajganić v. Serbia ricomma 27958/16