L’Unione delle Camere penali ha pubblicato una nota relativa alla recente approvazione del “pacchetto sicurezza” da parte della Camera dei deputati, evidenziandone le principali criticità.
In seguito all’approvazione del pacchetto sicurezza il 18 settembre scorso, l’Unione Camere Penali ha deliberato uno stato di agitazione a causa del contenuto sostanzialmente populista, profondamente illiberale e di natura autoritaria dello stesso. La nota dell’Unione delle camere penali evidenzia, infatti, come il decreto sicurezza sia, nel suo insieme e rispetto alle singole norme, caratterizzato dall’introduzione di una iniqua scala valoriale, rispetto alla quale taluni beni risultano meritevoli di maggior tutela rispetto ad altri di eguale natura, in violazione del principio di ragionevolezza, di eguaglianza e di proporzionalità. Si è di fronte - secondo i penalisti - ad una irragionevole moltiplicazione delle fattispecie di reato, in contrasto con il principio di offensività, nonché ad un costante aggravamento delle pene, in senso contrario ai più basilari principi di proporzionalità, secondo una logica tipica del populismo giustizialista e del diritto penale simbolico. L’Unione ha, pertanto, espresso ferma contrarietà e forte preoccupazione, prefiggendosi di assumere ogni possibile iniziativa che coinvolga l’Avvocatura, l’Accademia e l’intera società civile al fine di sollecitare il Parlamento ad adottare tutte le opportune modifiche alle norme del pacchetto sicurezza.