Il 28 settembre 2024 si è svolto, a Sorrento, il convegno «Imprese e Avvocati – Il ricorso alla figura professionale dell’Avvocato da parte delle Imprese», in cui è emersa l’importanza del professionista quale consulente aziendale allo scopo di prevenire il contenzioso e ridurre i lunghi tempi della giustizia.
L'avvocato sta assumendo un ruolo centrale, in ambito aziendale, come consulente, il cui scopo primario è prevenire il contenzioso e ridurre i tempi giudiziari. E’ ciò che è emerso dal Rapporto Imprese e Avvocati 2024 , esposto durante il convegno «Imprese e Avvocati – Il ricorso alla figura professionale dell’Avvocato da parte delle Imprese» tenutosi a Sorrento, il 28 settembre 2024, e promosso dall'Organismo Congressuale Forense OCF , in collaborazione con Format Research. Secondo il rapporto infatti, il 93,1% delle imprese intervistate ritiene cruciale la consulenza legale per limitare il rischio di controversie future. L'indagine, condotta dall'OCF, evidenzia l'importante ruolo svolto dagli avvocati nel contesto imprenditoriale italiano, caratterizzato da micro o piccole imprese, di cui il 61% preferisce avvalersi di liberi professionisti, il 30,8% si affida a studi legali di medie dimensioni e solo il 2% si rivolge a grandi studi legali. Il segretario dell'OCF, Accursio Gallo, ha dichiarato che «negli ultimi anni la professione forense si è trasformata profondamente a causa di nuove sfide sociali, economiche ed etiche. Il ruolo dell’avvocato si è ampliato, includendo la consulenza alle imprese, mentre la tecnologia e il Legal Tech stanno rivoluzionando il mercato legale, automatizzando le attività più standardizzate. Tuttavia, non è solo la tecnologia a guidare questa evoluzione anche il paradigma professionale sta cambiando, richiedendo una contaminazione di competenze e una maggiore adattabilità ai contesti imprenditoriali in trasformazione. L’ Avvocato d’Impresa, ora, non è solo un fornitore di servizi legali, ma un partner strategico, integrato nei processi aziendali e nelle strategie di crescita». Si evidenzia come nel 55% dei casi, le imprese sono state parte attrice in dispute legali, mentre nel 19,8% parte convenuta. Invece, il 60,6% delle imprese ha gestito il contenzioso attraverso la mediazione e la conciliazione. La ricerca mostra come le imprese italiane spesso ricorrono all'assistenza legale per questioni organizzative, commerciali e finanziarie, come il recupero crediti e la contrattualistica commerciale, dichiarandosi soddisfatta dei servizi ricevuti e riconoscendo nell'avvocato un partner affidabile e strategico. Inoltre, le modalità di pagamento variano il 73% delle aziende paga sulla base di tariffe predefinite, tuttavia vi è un crescente utilizzo di approcci più flessibili quali la remunerazione in base ai benefici ottenuti o tramite convenzione. Infine emerge che, il 60% delle imprese gestisce la consulenza e l’assistenza legale “a chiamata”, mentre circa il 40% adotta un approccio strutturato e continuativo attraverso contratti di consulenza e collaborazione.