Si è concluso a Napoli il Congresso Straordinario AIGA durante il quale è emersa l’esigenza di disciplinare l’utilizzo dell’intelligenza Artificiale negli studi legali.
Durante l’evento AIGA Associazione Italiana Giovani Avvocati , chiudendo i lavori del Congresso nazionale 2024, il presidente Carlo Foglieni ha voluto sottolineare l’importanza di disciplinare l’utilizzo dell’Intelligenza Artificiale negli studi legali, evidenziandone le potenzialità ma anche i limiti connessi. L’associazione sta cercando di portare avanti nei tavoli istituiti presso il Consiglio Nazionale Forense una visione della professione proiettata al futuro che non può più prescindere dall’utilizzo dell’IA. All’evento ha partecipato il sottosegretario alla Giustizia, Andrea Del Mastro Delle Vedove, che ha sottolineato «Sul tema dell’IA, la priorità è tutelare la dignità degli avvocati e l’idea della giurisprudenza per come l’abbiamo conosciuta fino ad oggi. In questo senso, mi preme evidenziare il ruolo irrinunciabile della giovane avvocatura nel delineare l’avvocato di domani tutela per gli avvocati monocommittenti, riforma del percorso di studi volta a valorizzare l’inserimento dei giovani nel mondo del lavoro, coinvolgimento dell’associazione nella scrittura delle leggi sono gli obiettivi di un esecutivo che vuole governare insieme alle categorie». Al Congresso AIGA sono intervenuti, poi, anche i parlamentari Devis Dori, Marta Schifone, Ada Lopreiato, Carolina Varchi, Jacopo Morrone, Nazario Pagano, Enrico Costa, Valentina D'Orso e il ministro della Giustizia, Carlo Nordio. Quest'ultimo, intervenuto in modalità video, ha ricordato che sì l’Intelligenza Artificiale darà un contributo importantissimo al futuro della professione forense, ma «dobbiamo esserne consapevoli, non potrà mai sostituirsi all’intelligenza dell’uomo e alla sensibilità del giurista». Come ribadito anche dal presidente ANM, Giuseppe Santalucia, infatti, occorre formare dei professionisti al passo con i cambiamenti della società, che sappiano guardare al futuro e utilizzare correttamente i nuovi strumenti, ma conservando – come sottolineato più volte durante il Congresso - la propria autonomia e indipendenza, aspetti chiave dell’avvocatura.