Il 12 settembre 2024, il presidente del Consiglio Nazionale Forense, Francesco Greco, in audizione in commissione Affari costituzionali della Camera, si è espresso sui disegni di legge in materia di separazione delle carriere in magistratura.
«È necessario – sostiene Greco – considerare l'opportunità di avere due concorsi separati per la magistratura requirente e giudicante. Questo rappresenta un punto saliente per realizzare davvero due carriere distinte, garantendo un giusto processo con tre soggetti che siano realmente estranei tra loro il giudice, il pubblico ministero e l'avvocato. La semplice separazione post-concorsuale non è sufficiente a raggiungere tale obiettivo». Il vertice del CNF inoltre, ritiene che il sorteggio dei componenti togati del CSM non sia la miglior soluzione, ma l’unica efficace a contrastare il fenomeno del “correntismo” nella magistratura determinante, spesso, nell’assegnazione dei ruoli apicali. Per Greco infatti, «il CSM non deve essere organo di autogoverno delle correnti, ma deve rappresentare l’intera magistratura». Soluzione alternativa prosegue, «potrebbe essere quella del sorteggio temperato tra coloro che hanno espresso la disponibilità ad essere designati». Criticata la scelta della prevalenza che, il disegno di legge del Governo, tende a dare, sia nei due CSM che nell’Alta Corte, alla componente togata, la quale non può essere prevalente rispetto a quella scelta dal Parlamento. E’ necessario un opportuno equilibrio. «Condivido appieno – aggiunge Greco - l'idea dell'istituzione di un'Alta Corte Disciplinare, considerando i molti casi, in questi anni, di procedimenti disciplinari a carico di magistrati che nella maggior parte dei casi si sono definiti con sanzioni enormemente irrisorie rispetto alle contestazioni che il magistrato aveva subito», e conclude sottolineando «l'importanza, per la nostra democrazia, di mantenere l'obbligatorietà dell'azione penale».