Il Decreto coesione come espressione di una finanza collaborativa

Il decreto numero 60/2024, contenente “Ulteriori disposizioni urgenti in materia di politiche di coesione”, introduce diverse misure agevolative in favore dei datori di lavoro che decidano di incrementare le assunzioni.

Diverse sono le tipologie di agevolazioni si pensi al bonus per l'avvio di attività in settori strategici. In concreto, i disoccupati che decidano di iniziare un'attività in settori all'avanguardia, come la transizione digitale, possono chiedere l'esonero del 100% dei contributi previdenziali, entro il limite di 800 euro su base mensile per ciascun lavoratore con meno di 35 anni, purché l'assunzione sia a tempo indeterminato. L' esonero non opera sine die, essendo previsto un tempo massimo di tre anni per la durata del beneficio. I benefici riguardano anche i giovani. In particolare, i datori di lavoro che assumano lavoratori under 35 con contratto di lavoro a tempo indeterminato, ovvero stabilizzano il contratto già esistente, beneficeranno di un esonero del versamento del 100% dei contributi previdenziali nel limite di 500 euro su base mensile per ogni lavoratore. Il vantaggio fiscale, in termini di esonero contributivo, riguarda anche le donne  per ciascuna donna assunta a tempo indeterminato, il datore di lavoro ottiene uno sgravio contributivo. L'obiettivo è l'incremento occupazionale, che consente dunque un aumento del gettito nelle casse erariali garantendo allo stesso tempo i diritti costituzionali articolo 36 Cost. . Non mancano disposizioni in favore di determinate zone del Mezzogiorno, con l'obiettivo di stimolare una riterritorializzazione riducendo l'abbandono dei luoghi , affinché tali zone possano divenire un volano per lo sviluppo economico attraverso la valorizzazione dei prodotti tipici . Allo stato attuale il provvedimento ha già ottenuto il lasciapassare da parte del Senato e della Camera dei Deputati. Il termine per la conversione in legge è il 6 luglio, a pena di decadenza del provvedimento. Ancora una volta la finanza pubblica assume i connotati di una finanza “contributiva” che collabora alla tutela di diritti fondamentali, quali, ad esempio, il diritto al lavoro. Il riconoscimento di agevolazioni fiscali rientra nella funzione “promozionale”, la quale si affianca a quella tradizionale del prelievo fiscale. Parimenti, assume un ruolo dirimente l'impresa e la responsabilità sociale di cui è investita articolo 41 Cost. . L'attività imprenditoriale, come noto, deve operare con finalità di utilità sociale che si identifica, tra gli altri, anche con la creazione di posti di lavoro. La maggiore occupazione opera anche a vantaggio dello Stato  più elevato è il numero dei lavoratori, maggiori sono le entrate di cui può disporre lo Stato, se si considera che la capacità contributiva è fonte dell'obbligazione tributaria. L'agevolazione fiscale rappresenta una deroga alla regola della “generalità” della capacità contributiva e, di conseguenza, al principio dell'equilibrio tra entrate e spese , sicché ogni diversificazione del regime tributario, per aree economiche o per tipologie di contribuenti, deve essere sorretto da adeguate giustificazioni, in assenza delle quali la differenziazione degenera in arbitraria discriminazione Corte Cost., numero 10/2015 . Esse, invero, rappresentano un trattamento derogatorio di favore rispetto alla generale regola del dovere contributivo e possono essere riconosciute solamente a determinate condizioni per tutelare interessi diversi da quelli fiscali, ma meritevoli di tutela nella fattispecie, l'interesse è quello occupazionale . La cooperation tra fisco e impresa è espressione dell'obiettivo di avvicinare le parti, Amministrazione e contribuenti, chiamati ad operare per il raggiungimento dei medesimi scopi.

Ddl 1933