Il Governo ha approvato ieri, in esame preliminare, lo schema di decreto legislativo che introduce disposizioni integrative e correttive al codice della crisi di impresa e dell’insolvenza.
Correttivo al codice della crisi Lo schema di decreto legislativo è composto di oltre cinquanta articoli e prevede disposizioni integrative e correttive al Codice della crisi d'impresa e dell'insolvenza di cui al d.lgs. numero 14/2019. Si tratta del terzo correttivo, in ordine temporale, e «si inserisce nel quadro degli impegni assunti col PNRR». In particolare, lo schema di decreto legislativo approvato dal Consiglio «provvede a correggere taluni difetti di coordinamento normativo emersi a seguito dei precedenti correttivi, a emendare alcuni errori materiali ed aggiornare i riferimenti normativi, nonché a fornire chiarimenti ad alcuni dubbi interpretativi emersi in sede di applicazione del codice». Così il Ministro della Giustizia Nordio dopo l'approvazione «con l'intervento di oggi in materia di crisi d'impresa e di insolvenza, il Governo tende la mano ad aziende e professionisti in difficoltà. L'obiettivo di questo correttivo è fare in modo che – proprio come avviene per una malattia – l'eventuale crisi possa essere individuata e affrontata il prima possibile. Facendo chiarezza su molti istituti, da un lato infatti aiutiamo le imprese a non muoversi troppo tardi, dall'altro rafforziamo gli strumenti preventivi e stragiudiziali di esame della difficoltà dell'impresa e di ricerca delle possibili soluzioni. E' un altro impegno del Pnrr rispettato e un concreto aiuto al nostro sistema produttivo». Cybersicurezza Il Consiglio dei Ministri ha approvato anche un decreto legislativo, in esame preliminare, per il recepimento della direttiva UE 2022/2555, relativa a misure per un livello comune elevato di cybersicurezza nell'Unione, recante modifica del regolamento UE numero 910/2014 e della direttiva UE 2018/1972 e che abroga la direttiva UE 2016/1148 DIRETTIVA NIS2 . Ecco le principali novità introdotte ampliamento dell'ambito soggettivo di applicazione della disciplina distinzione tra “soggetti essenziali” e “soggetti importanti” e adozione di un criterio dimensionale per la loro individuazione razionalizzazione dei requisiti minimi di sicurezza e delle procedure di notifica obbligatoria l'adozione di un approccio “multirischio” regolamentazione della divulgazione coordinata delle vulnerabilità CVD e specifiche funzioni di coordinamento attribuite agli CSIRT nazionali implementazione delle misure di cooperazione, al fine di sostenere la gestione coordinata a livello operativo degli incidenti e delle crisi di cybersicurezza su vasta scala. Altre misure Il Consiglio dei Ministri ha inoltre approvato diversi schemi di decreto legislativo per il recepimento della direttiva UE 2022/2557 relativa alla resilienza dei soggetti critici e che abroga la direttiva 2008/114/CE del Consiglio della direttiva UE 2021/2101 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 24 novembre 2021, che modifica la direttiva 2013/34/UE per quanto riguarda la comunicazione delle informazioni sull'imposta sul reddito da parte di talune imprese e succursali della direttiva UE 2021/2167, relativa ai gestori di crediti e agli acquirenti di crediti e che modifica le direttive 2008/48/CE e 2014/17/UE della direttiva UE 2022/2464, che modifica il regolamento UE numero 537/2014, la direttiva 2004/109/CE, la direttiva 2006/43/CE e la direttiva 2013/34/UE per quanto riguarda la rendicontazione societaria di sostenibilità, e per l'adeguamento della normativa nazionale delle direttive UE 2023/958, recante modifica della direttiva 2003/87/CE per quanto riguarda il contributo del trasporto aereo all'obiettivo di riduzione delle emissioni in tutti i settori dell'economia dell'Unione e recante adeguata attuazione di una misura mondiale basata sul mercato, e 2023/959, recante modifiche della direttiva 2003/87/CE, che istituisce un sistema per lo scambio di quote di emissioni dei gas a effetto serra nell'Unione, e della decisione UE 2015/1814, relativa all'istituzione e al funzionamento di una riserva stabilizzatrice del mercato nel sistema dell'Unione per lo scambio di quote di emissione dei gas a effetto serra.