Il Cyberbullismo è legge: cosa cambia per istituti scolastici e minori

Il 30 maggio 2024 è stata pubblicata in Gazzetta Ufficiale la legge contro il bullismo e cyberbullismo. Vengono istituite campagne informative e di sensibilizzazione per la diffusione della conoscenza dei metodi di controllo parentale e, in riferimento ai percorsi rieducativi, vengono inasprite le misure coercitive non penali che possono essere adottate dal Tribunale per i minorenni.

La legge contro il cyberbullismo, pubblicata in GU il 30 maggio 2024 punta a contrastare i fenomeni di bullismo e cyberbullismo soprattutto attraverso interventi di tipo preventivo più che repressivo partendo, in primo luogo, dalla scuola. Nel provvedimento, infatti, si prevede l’istituzione, di un tavolo tecnico, al Ministero dell’Istruzione e del Merito per la redazione di un piano di azione per il contrasto al bullismo ed al cyberbullismo con una serie di linee guida che tutti gli istituti scolastici dovranno adottare attraverso un proprio codice interno. Le scuole dovranno anche istituire un tavolo di monitoraggio con i rappresentanti degli studenti, degli insegnanti, delle famiglie e degli esperti del settore. Dovrà essere potenziato il servizio per l’assistenza psicologica e giuridica delle vittime in particolare le scuole potranno chiedere un servizio di sostegno psicologico e di coordinamento pedagogico per gli studenti al fine di promuovere l’inserimento e la partecipazione sociale degli stessi. Inoltre, la legge prevede che i dirigenti scolastici che vengano a conoscenza di atti di bullismo – se non costituiscono reato – dovranno informare le famiglie e promuovere iniziative di tipo educativo nei confronti dei minori coinvolti. Nei casi più gravi o di condotte reiterate, dovranno invece riferire alle autorità competenti al fine di adottare eventuali percorsi riabilitativi. Per il contrasto al cyberbullismo, saranno anche previste campagne informative e di sensibilizzazione per la diffusione della conoscenza dei metodi di controllo parentale. La legge ha istituito, per il 20 gennaio, la Giornata del rispetto, dedicata alla sensibilizzazione alla non violenza fisica e psicologica e al contrasto di ogni forma di discriminazione e prevaricazione.  Il provvedimento interviene altresì sulla norma riguardante l’affidamento ai servizi sociali di minori che diano «manifeste prove di irregolarità della condotta o del carattere» aggiungendo i casi di «condotte aggressive, anche in gruppo o per via telematica» e prevedendo, da parte del Tribunale dei minori, «la verifica di possibili percorsi di mediazione o lo svolgimento di progetti rieducativi sotto il controllo dei servizi sociali». Infine, nel testo è stata data una definizione di bullismo, ovvero una «aggressione o molestia reiterate, da parte di un singolo o di un gruppo di persone, contro un minore o un gruppo di minori» che provocano «sentimenti di ansia, timore, isolamento o emarginazione attraverso atti e comportamenti vessatori, pressioni o violenze fisiche o psicologiche, istigazione al suicidio o all’autolesionismo, minacce o ricatti, furti o danneggiamenti, offese o derisioni». Relativamente ai percorsi rieducativi vengono inasprite le misure coercitive non penali che possono essere adottate dal Tribunale per i minorenni, inserendo espressamente, tra i presupposti per l’adozione di tali misure, il riferimento a condotte aggressive, anche in gruppo e per via telematica, nei confronti di persone, animali o cose o lesive della dignità altrui. Viene, inoltre, modificato il procedimento per l’adozione delle misure, prevedendo un intervento preliminare con un percorso di mediazione o un progetto di intervento educativo con finalità rieducativa o riparativa, sotto la direzione e il controllo dei servizi sociali minorili, all’esito del quale il tribunale può disporre la conclusione del procedimento, la continuazione del progetto ovvero l’affidamento del minore ai servizi sociali o il collocamento del minore in una comunità delle ultime due misure è stabilito il carattere temporaneo . Il provvedimento contiene anche una delega legislativa al Governo per l’adozione, entro dodici mesi dalla data di entrata in vigore della legge, di uno o più decreti legislativi al fine di prevenire e contrastare il fenomeno del bullismo e del cyberbullismo. Si prevedono, fra l’altro, l’implementazione del numero pubblico di emergenza 114, l’obbligo di richiamare espressamente nei contratti con i fornitori di servizi di comunicazione elettronica le disposizioni civilistiche in materia di responsabilità dei genitori per i danni cagionati dai figli minori e le avvertenze del regolamento europeo in materia di servizi digitali e campagne di prevenzione e sensibilizzazione da parte della Presidenza del Consiglio.

Legge 17 maggio 2024, numero 70 in G.U. del 30 maggio 2024, numero 125