Con l’approvazione per acclamazione della mozione, presentata dal segretario generale dell’ANM Salvatore Casciaro, si è concluso a Palermo il 36° Congresso dell’Associazione nazionale magistrati dal tema “Magistratura e legge tra imparzialità e interpretazione” tre giorni di confronto, dal 10 al 12 maggio, sui temi della giustizia e sul ruolo della magistratura.
Il Congresso ha evidenziato la ripresa di un periodo di particolare vivacità associativa oltre mille partecipanti, tra cui molti magistrati provenienti da tutta Italia, rappresentanti delle istituzioni, della politica, del mondo della cultura e della società civile. Sul tavolo molteplici riflessioni basate sugli scenari di riforma costituzionale e delle sfide legate al ruolo della professione «quale garante dell'imparzialità e dell'indipendenza della giustizia, e al tempo stesso l’esigenza di una attività continua e costante di dialogo e comunicazione con l’opinione pubblica come parte integrante dell’impegno associativo». È intervenuto anche il Guardasigilli, Carlo Nordio, che ha ricordato come «principio non negoziabile, l’indipendenza della magistratura», confermando la volontà «di non entrare in conflitto con l’ordine giudiziario e di procedere verso riforme che incentivino l’efficienza della giustizia». Altra necessità è quella «di accelerare le operazioni di reclutamento dei nuovi magistrati attraverso i tre concorsi già in atto». Video Ed ha anche evidenziato come «la separazione delle carriere era nel programma elettorale ed è un percorso sicuramente lungo perché richiede una revisione costituzionale che sarà fatta nel principio della dichiarazione di Bordeaux», prevedendo «una netta distinzione tra magistrati del pubblico ministero e magistrati giudicanti».
La relazione del presidente dell'ANM Giuseppe Santalucia La mozione del 36° Congresso ANM