Quali sono i trend del settore giuridico?

Dall’epoca dei Romani, culla del diritto occidentale, quella che stiamo vivendo può essere considerata la prima vera rivoluzione del mondo giuridico. Se le scoperte scientifiche delle epoche precedenti hanno rivoluzionato altri settori, incidendo in fondo poco sull’ambito giuridico, la rivoluzione tecnologica che stiamo vivendo promette cambiamenti epocali mai visti prima in questo settore.

Nuove modalità organizzative della professione, nuovi strumenti di gestione della giustizia, nuove modalità di interazione e nuovi ambiti per il diritto legati alle nuove opportunità e rischi che la tecnologia porta con sé. Secondo un rapporto di Thomson Reuters, il mercato globale della Legal Tech è cresciuto del 484% tra il 2018 e il 2022, con investimenti che hanno raggiunto i 1,2 miliardi di dollari nel solo 2021. Secondo un report di McKinsey, l' adozione dell'AI nel settore legal e potrebbe portare a un risparmio di circa il 20-30% del tempo dei professionisti, consentendo loro di concentrarsi su attività a maggior valore aggiunto. Cerchiamo, dunque, di comprendere quali sono i trend del settore legale , con particolare attenzione al contesto italiano , per vedere come la tecnologia sta cambiando il modo di lavorare, organizzare e gestire la professione forense. Non ultimo, lo stesso nostro modo di vivere. Legal tech cos'è e perché è importante Per legal tech si intende l'insieme delle soluzioni tecnologiche applicate al settore giuridico, sia per migliorare l'efficienza e la qualità dei servizi legali, sia per creare nuovi modelli di business e nuove aree di attività. Da oltre un ventennio la tecnologia ha iniziato a rivoluzionare il settore giuridico, introducendo nuove soluzioni e strumenti che stanno cambiando il modo in cui gli avvocati lavorano, comunicano e rappresentano i propri clienti. Secondo uno studio di Clio, piattaforma di gestione per studi legali, nel 2020 il 69% degli avvocati ha lavorato da remoto, rispetto al 28% del 2019. Questa tendenza è destinata a consolidarsi nei prossimi anni, portando a una maggiore flessibilità e a un ripensamento degli spazi fisici degli studi legali. Dopo la pandemia e, in particolare, con la diffusione dell’Intelligenza Artificiale Generativa Conversazionale lanciata a fine novembre 2022 da Open AI con il suo chatbot ChatGPT, il trend del cambiamento tecnologico degli studi legali ha avuto una accelerazione dirompente. Chiariamo innanzitutto cosa si intende con il termine legal tech esso comprende diversi ambiti automazione dei processi legali , software e algoritmi che svolgono compiti ripetitivi e standardizzati, come la redazione di contratti, la revisione documentale, la ricerca giuridica, la gestione delle pratiche e della fatturazione intelligenza artificiale AI , sistemi informatici capaci di apprendere, ragionare e interagire con dati e informazioni legali, per fornire supporto decisionale, analisi predittive, estrazione di informazioni rilevanti, generazione di contenuti e assistenza virtuale blockchain e smart contract , tecnologia basata su una rete distribuita di nodi che registrano e convalidano le transazioni in modo sicuro e trasparente, per creare contratti autoesecutivi legal design , principi e i metodi del design thinking applicati al settore legale, per rendere i documenti, i servizi e i processi legali più accessibili, comprensibili e user-friendly legal analytics , strumenti di raccolta, elaborazione e visualizzazione dei dati legali.     Come si può vedere, gli ambiti in cui si ha una commistione di tecnologia e ambiti giuridici sono molteplici e fin qui abbiamo solo considerato gli aspetti organizzativi e gestionali, non ancora gli aspetti sostanziali in cui il diritto si intreccia con la tecnologia per regolamentarne le applicazioni e le responsabilità privacy, cyber crime, diritto d’autore etc. . Il legal tech è importante perché nella sua funzione di efficientamento della gestione operativa della professione forense offre numerosi vantaggi sia agli avvocati che ai propri clienti, come la riduzione dei costi e dei tempi, il miglioramento della qualità e dell'accuratezza dei contenuti, l’aumento della competitività e della differenziazione sul mercato. Trend del settore legale dati e prospettive Sono molti gli studi e le indagini che vengono periodicamente compiute sul settore legale per capire dove sta andando alcuni di essi sono gestiti direttamente da istituzioni e organi di rappresentanza della Categoria, altri da enti di statistica e agenzie private. Cercando di fare qui una breve sintesi da quanto emerge dai principali studi recenti, la percentuale degli avvocati che in Italia utilizza quotidianamente strumenti tecnologici che possono rientrare sotto la denominazione di Legal Tech quindi strumenti mirati e focalizzati nell’ambito giuridico, come banche dati, gestionali e piattaforme specialistiche sono oltre il 70%, percentuale che scende decisamente sotto il 50% se ci riferiamo a chi si serve di strumenti tecnologici per raccogliere dati e analizzarli per prendere decisioni timesheet, in primis . Da questo punto di vista, cioè della gestione del dato come base decisionale, la professione forense in Italia resta ancora molto ancorata alla tradizione e refrattaria ad adottare una gestione data driven . Emerge, invece, una forte tendenza per il futuro a considerare la tecnologia come un alleato importante dell’organizzazione della professione oltre il 75% degli intervistati ritiene che non si possa fare a meno di strumenti tecnologici per organizzare meglio e in modo più efficiente lo studio legale. A livello internazionale l’indagine The Future of Law di Thomson Reuters ci restituisce uno scenario per il futuro dove il 75% degli avvocati utilizzerà strumenti di tecnologia informatica per gestire i propri affari entro il 2030. In Italia, l'adozione dell'IA negli studi legali è ancora agli albori, ma si stima che entro il 2030, il 35% delle attività legali sarà automatizzato, migliorando l'efficienza e riducendo i costi operativi. Rimanendo in un ambito geografico internazionale, ciò che emerge è che il settore legale risulta in forte crescita a livello globale , sia in termini di dimensione che di valore. Secondo il rapporto Legal Services 2019 di The Business Research Company, il mercato globale dei servizi legali ha raggiunto un valore di 849 miliardi di dollari nel 2019, con una crescita annua del 3,4% dal 2015, e si prevede che raggiungerà i 1.045 miliardi di dollari nel 2022, con una crescita annua del 6,9%. I principali fattori che spingono la domanda di servizi legali sono l'aumento della globalizzazione, della regolamentazione, della complessità e della litigiosità, nonché il bisogno di proteggere i diritti e gli interessi di individui e organizzazioni in un mondo sempre più digitale e interconnesso. Sempre a livello internazionale, il legal tech è uno dei principali trend che sta caratterizzando il settore legale . Secondo il rapporto Legal Tech Market 2020-2024 di Technavio, il mercato globale della legal tech è stimato in 17,32 miliardi di dollari nel 2020 e si prevede che raggiungerà i 37,86 miliardi di dollari nel 2024, con una crescita annua del 21,3%. I fattori che guidano lo sviluppo della legal tech sono la necessità di aumentare l'efficienza e la produttività degli avvocati, la richiesta di servizi legali più accessibili e trasparenti da parte dei clienti, la diffusione di nuove tecnologie, come l'AI e il blockchain, e l'emergere di nuovi regolatori e standard di qualità. Quanto all’intelligenza artificiale , secondo la società di ricerche Gartner, entro il 2025 l'AI automatizzerà il 70% delle attività legali attualmente svolte dagli esseri umani. Cambiamenti nella professione forense sfide e opportunità Uno dei principali cambiamenti degli ultimi anni nell'organizzazione della professione forense è sicuramente l'introduzione di software di gestione dei casi. Questi strumenti consentono agli avvocati di organizzare e gestire i dati dei clienti, i documenti legali e le scadenze in modo molto efficiente. Nell’ultimo periodo, poi, assistiamo all’ ingresso degli algoritmi di AI nello studio legale , dove l’intelligenza artificiale si presta ad analizzare enormi quantità di dati, identificare pattern e fornire raccomandazioni e previsioni c.d. giustizia predittiva . L'AI viene anche utilizzata per eseguire ricerche legali in pochi secondi, oppure per redigere bozze di atti, verificare la completezza di contratti e la presenza di clausole o formule rischiose. La legal tech, e soprattutto l’AI , sta portando notevoli cambiamenti nella professione forense , sia a livello individuale che collettivo, sia a livello organizzativo che culturale. Gli avvocati devono così affrontare nuove sfide, ma anche cogliere nuove opportunità, per adattarsi al nuovo scenario competitivo e soddisfare le nuove esigenze dei clienti. Il futuro richiederà al mondo forense uno sforzo non indifferente di innovazione e cambio di mentalità e ciò condurrà ad un aumento della specializzazione, sviluppo di nuovi modelli di business, nuove forme di collaborazione tra avvocati, digitalizzazione dei processi, aumento dell'utilizzo di freelance con competenze specifiche. Oltre alle tecnologie legate alla gestione dei casi e all'intelligenza artificiale, un altro importante trend nel settore giuridico è rappresentato dalla blockchain . Questa tecnologia offre la possibilità di creare contratti intelligenti c.d. smart contract , che si eseguono automaticamente quando vengono soddisfatte determinate condizioni. I contratti intelligenti possono ridurre i costi legali e semplificare le transazioni commerciali, eliminando la necessità di intermediari. A tutto ciò, poi, si aggiungono i cambiamenti introdotti nel periodo della pandemia e rimasti strutturali nel settore, come lo smart working, l’utilizzo di piattaforme di videoconference, l’uso del cloud cloud computing e la digitalizzazione delle pratiche. Ciò ha portato ad una maggiore flessibilità nel lavoro degli avvocati, grazie alle soluzioni di lavoro da remoto, alla comunicazione online, alla possibilità di avere sempre e dovunque tutto il materiale di studio e di lavoro senza limitazioni geografiche e di tempi. Ciò ha reso possibile addirittura l'apertura di studi legali che operano quasi esclusivamente online. Le principali sfide che la legal tech pone agli avvocati , possiamo così sintetizzarle Necessità di formazione continua , che richiede agli avvocati di aggiornare costantemente le loro competenze legali, ma anche di acquisire nuove competenze digitali, trasversali e interdisciplinari, per poter utilizzare le nuove tecnologie e interagire con altri professionisti e settori. Trasformazione digitale , che richiede agli avvocati di adottare nuovi strumenti e processi per gestire le proprie attività, comunicare con i clienti e i colleghi, e accedere alle fonti e alle informazioni legali, in modo efficiente, sicuro e conforme alla normativa vigente. Maggiori strumenti di competitività , che richiede agli avvocati di differenziare la propria offerta, specializzarsi in nicchie di mercato, e ampliare il proprio raggio d'azione, per poter competere con altri operatori legali, come le big four, le legal tech company e i legal service provider. Conoscenza e rispetto dell’ etica professionale , che richiede agli avvocati di rispettare i principi e i valori della professione forense, tutelare i diritti e gli interessi dei clienti, garantire la qualità e la responsabilità dei servizi legali, anche quando si avvalgono delle nuove tecnologie o collaborano con altri professionisti.   Cambiamenti nell'organizzazione dello studio scenari e best practice La legal tech implica anche cambiamenti nell'organizzazione dello studio legale, sia a livello strutturale che funzionale, sia a livello interno che esterno. Gli studi legali devono affrontare nuovi scenari, ma anche adottare nuove best practice, per adeguarsi alle nuove dinamiche del settore e alle nuove aspettative dei clienti e dei collaboratori. Tra i principali scenari che la legal tech determina nell'organizzazione dello studio legale , possiamo elencare La multidisciplinarietà , che comporta l'integrazione di diverse competenze e professioni all'interno dello studio, per offrire servizi legali integrati e completi, che rispondano alle esigenze complesse e variabili dei clienti. La collaborazione , che comporta la creazione di reti e alleanze tra studi legali, ma anche con altri operatori del settore, come le big four, le legal tech company e i legal service provider, per condividere conoscenze, esperienze e risorse, e offrire soluzioni innovative e competitive. La flessibilità , che comporta l'adozione di modelli organizzativi agili e dinamici, in grado di adattarsi rapidamente ai cambiamenti del mercato e alle esigenze dei clienti, e di sfruttare le opportunità offerte dalle nuove tecnologie e dai nuovi canali di comunicazione. La sostenibilità , che comporta l'attenzione agli aspetti sociali, ambientali ed economici dello studio, per garantire la qualità e la responsabilità dei servizi legali, ma anche il benessere e la motivazione dei collaboratori, e la reputazione e la fiducia dei clienti.   Tutto ciò comporta l’assunzione di una nuova mentalità e nuove competenze all’interno dello studio, quali la apacità di condurre analisi del mercato , quindi monitorare costantemente le tendenze e le evoluzioni del settore legale, la capacità di selezionare nuove tecnologie , la flessibilità nell' implementazione dei processi , che consiste nell’integrare le nuove tecnologie nei propri processi di lavoro, in modo efficace ed efficiente, coinvolgendo i collaboratori nella loro adozione e formazione, e misurando i risultati e i benefici ottenuti, una migliore comunicazione con i clienti , che consiste nel migliorare la relazione e l'interazione con i clienti, utilizzando i nuovi canali e strumenti di comunicazione, come le piattaforme online, le videoconferenze e i chatbot. Cambiamenti nella gestione della giustizia progetti e risultati La legal tech influisce anche sulla gestione della giustizia. La giustizia deve affrontare nuove sfide, ma anche sfruttare nuove potenzialità, per modernizzare il proprio funzionamento e migliorare il proprio servizio. Tra le principali sfide che la legal tech pone alla giustizia troviamo la digitalizzazione dei processi , che richiede alla giustizia di adottare nuovi strumenti e procedure per gestire le attività giudiziarie, dalla notificazione degli atti alla registrazione delle udienze, passando per la consultazione dei fascicoli e la produzione delle sentenze, in modo rapido, sicuro e conforme alla normativa vigente   l' integrazione dei sistemi , che richiede alla giustizia di creare una rete interoperabile tra i vari attori e soggetti coinvolti nel sistema giudiziario, come i magistrati, gli avvocati, le parti, le pubbliche amministrazioni, le forze dell'ordine e i cittadini, per facilitare lo scambio di informazioni e documenti, e garantire la trasparenza e l'accessibilità dei dati l' innovazione dei servizi , che richiede alla giustizia di offrire nuovi servizi e canali di accesso alla giustizia, come la mediazione, la conciliazione, l'arbitrato e la negoziazione assistita, per favorire la risoluzione alternativa delle controversie e ridurre i tempi e i costi della giustizia ordinaria la formazione del personale , che richiede alla giustizia di aggiornare costantemente le competenze e le conoscenze del personale giudiziario, sia in materia legale che tecnologica, per poter utilizzare le nuove tecnologie e affrontare le nuove questioni giuridiche, che derivano dall'evoluzione della società e del diritto. In Italia , sono stati avviati diversi progetti e iniziative per promuovere la legal tech nella gestione della giustizia , con risultati alterni e margini di miglioramento, come il Processo Civile Telematico PCT , obbligatorio dal 2014 per gli avvocati e dal 2016 per le altre parti, e ha portato a una riduzione dei tempi e dei costi del processo civile, ma presenta ancora alcune criticità, come la complessità delle procedure, la mancanza di uniformità tra i vari tribunali e la scarsa interoperabilità con altri sistemi. Secondo i dati del Ministero della Giustizia, nel 2020 sono stati depositati telematicamente oltre 10 milioni di atti, con un aumento del 40% rispetto al 2019. Si stima che entro il 2025 la quota di atti depositati telematicamente possa raggiungere l'80% del totale. Un altro progetto interessante è Giustizia Digitale , avviato dal Ministero della Giustizia nel 2019, con la collaborazione di Agid e Team Digitale, per realizzare una piattaforma digitale integrata per la gestione della giustizia, che comprenda tutti i gradi di giudizio e tutte le materie, e che consenta agli utenti di accedere ai servizi e alle informazioni giudiziarie in modo semplice e trasparente così come Giustizia 4.0 , che consiste nell'iniziativa lanciata dal Ministero della Giustizia nel 2020, nell'ambito del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza PNRR , per sostenere la modernizzazione e la digitalizzazione della giustizia, con una dotazione di 900 milioni di euro. Guardando al futuro , in definitiva, è chiaro che la tecnologia continuerà a svolgere un ruolo cruciale nell'evoluzione della professione legale e gli avvocati e gli studi legali dovranno avere la capacità di adattarsi e adottare queste innovazioni per essere più competitivi e affrontare meglio le sfide del mercato. Il futuro della professione legale, quindi, è intrinsecamente legato all'innovazione tecnologica, dall’adozione di tecnologie come i software di gestione dei casi, all'intelligenza artificiale e blockchain, passando dal cloud computing.