Revisione IRPEF e IRES: la finanza pubblica a tutela dei diritti costituzionalmente garantiti

Nella seduta del 30 aprile, in attuazione della l. numero 111 del 9 agosto 2023, in esame preliminare, il Consiglio dei Ministri ha approvato un decreto legislativo contenente la revisione del regime impositivo dei redditi delle persone fisiche Irpef e delle società e degli enti Ires .

Le novità involvono diversi ambiti e, a titolo esemplificativo, si segnalano le misure funzionali al rafforzamento dei sistemi occupazionali , in particolare, a favore dei lavoratori con minori possibilità economiche e dei territori del Mezzogiorno l'introduzione di un bonus in favore dei datori di lavoro che assumano giovani con età inferiore a 35 anni nei territori del Mezzogiorno donne e degli over 35 disoccupati da almeno 24 mesi un bonus donne in favore delle lavoratrici svantaggiate , anche in tal caso, la misura di favore si attua mediante la previsione di un esonero contributivo pari al 100% per i datori di lavoro che assumano le predette categorie per un massimo di 24 mesi per ciascuna lavoratrice assunta a tempo indeterminato con particolare attenzione alle donne che si trovino nella zona del Maezzogiorno . I suddetti bonus favoriscono i datori di lavoro, qualora decidano di assumere determinate categorie di lavoratori giovani, donne o disoccupati . Tali misure premiali, dunque, rappresentano un incentivo all'occupazione da parte delle imprese che hanno una “responsabilità sociale” nell'ambito della quale vi rientra anche la creazione di posti di lavoro. Dalla lettura del testo emerge un nuovo ruolo della finanza pubblica , i cui compiti non si esauriscono nell'effettuazione del prelievo fiscale funzionale al sostentamento delle spese pubbliche, ma si estendono alla tutela dei diritti costituzionali diritto all'inclusione, diritto al lavoro, etc . Ne deriva che la finalità perseguita dalla finanza pubblica non è esclusivamente fiscale da intendersi come recupero delle entrate utili a finanziare le spese statali , ma può assumere i connotati di una finalità extra-fiscale strumentale alla tutela dei diritti costituzionalmente garantiti . E' opportuno sottolineare che, di tale previsione legislativa ne beneficiano non solo i giovani, le donne o i disoccupati, ma anche la finanza pubblica, in quanto le nuove assunzioni rappresentano in ogni caso “ nuova capacità contributiva ” da cui lo Stato potrà attingere in futuro per ottenere entrate pubbliche. Quanto detto consente di riflettere ancora una volta sul principio di capacità contributiva che, da un lato, è un presupposto per il sorgere dell'obbligazione tributaria nei confronti dello Stato, il quale, allo stesso tempo, deve contribuire alla creazione della capacità contributiva. Riconoscendo le agevolazioni fiscali nei confronti dei datori di lavoro si stimolano le assunzioni e, di conseguenza, si favorisce la creazione di capacità contributiva. Una maggiore occupazione rappresenta, di certo, uno strumento utile a favorire lo sviluppo economico e produttivo altra finalità che indirettamente persegue la finanza pubblica , nonché l'incremento delle pubbliche entrate. Tra gli altri interventi previsti nel decreto approvato dal Consiglio dei ministri nella seduta del 30 aprile, assume rilevanza la previsione di una indennità di 100 euro in favore dei lavoratori dipendenti . L'agevolazione fiscale opera in presenza di determinati presupposti previsti ex lege ovvero reddito complessivo non superiore a 28 mila euro coniuge non separato e almeno un figlio, entrambi a carico oppure almeno un figlio a carico, ove l'altro genitore manchi o non abbia riconosciuto il figlio se il contribuente non sia coniugato o, se coniugato, si sia successivamente separato, o se vi siano figli adottivi, affidati o affiliati del solo contribuente e questi non sia coniugato o, se coniugato, si sia successivamente separato imposta lorda determinata sui redditi di lavoro dipendente percepiti dal lavoratore d'importo superiore a quello delle detrazioni spettante. Tale previsione legislativa conferma quanto detto in precedenza ovvero che il sistema tributario è strumentale alla tutela dei diritti costituzionali articolo 29 e 36 Cost. . Tali benefici fiscali contribuiscono, infatti, al li bero godimento dei diritti del cittadino sia come singolo sia nelle formazioni sociali in cui si sviluppa la sua personalità. Tale intervento legislativo è espressione di un favor familiae il quale ha preso avvio già tempo fa con diversi interventi, tra i quali si ricorda l'innalzamento della soglia reddituale per la configurabilità del carico di famiglia o la non imponibilità dei cd. voucher per i lavoratori che abbiano figli a carico. Più di recente, invece, si rammenta l'assegno unico universale, il bonus elettrico, le detrazioni figli a carico, il congedo parentale e via enumerando, applicabili, ovviamente, solo in presenza dei requisiti previsti dalla legge. Assume rilevanza, dunque, un vero e proprio diritto alla tassazione agevolata , laddove, essa sia funzionale al soddisfacimento di diritti costituzionalmente garantiti.