Con nota congiunta Abi, Ania, Confindustria e Confcommercio hanno chiesto al Garante Privacy di partecipare alla consultazione pubblica sui metadati lanciata dalla stessa Autorità.
Secondo le suddette Associazioni i metadati delle email aziendali «sono uno strumento di lavoro e anche dopo 7 giorni dalla creazione del messaggio la loro natura non cambia. Non si può perciò imporre al datore di lavoro di scegliere tra cancellarli dopo 7 giorni oppure, se vuole tenerli per più tempo, di fare una trattativa sindacale o di farsi autorizzare dall'ispettorato del lavoro. Al contrario ogni azienda deve poter stabilire in autonomia la regola più appropriata per la conservazione di e-mail e metadati». Ed è proprio questa la posizione molto critica di Confindustria, Ania, Abi e Confcommercio nei confronti del provvedimento numero 127 del 22 febbraio 2024 del Garante della Privacy, con cui è stata avviata una consultazione pubblica di 30 giorni sulle forme e modalità di utilizzo che renderebbero necessaria una conservazione dei metadati superiore a quella ipotizzata nel documento di indirizzo. Per un maggiore approfondimento vedi le news “Il Garante avvia una consultazione sulla conservazione dei metadati degli account mail dei lavoratori” “L'utilizzo dei metadati della posta elettronica nel contesto lavorativo”.