L’Associazione Italiana Giovani Avvocati ha incontrato ieri il Presidente di Cassa Forense Valter Militi.
Durante l’incontro AIGA ha illustrato le proprie proposte di riforma del sistema previdenziale «per un nuovo patto generazionale, sintetizzate in undici punti concretamente attuabili volti a rimuovere le sperequazioni previdenziali tra le giovani generazioni di avvocati e quelle dei colleghi e colleghe prossimi alla pensione o già pensionati». Tra queste proposte vi sono l’applicazione del sistema contributivo e la riduzione del contributo minimo soggettivo per tutti gli avvocati, senza distinzione misure specificamente indirizzate a praticanti e neo avvocati come l’esonero dal versamento dei contributi minimi soggettivi per i primi tre anni di iscrizione, l’esonero del contributo minimo integrativo durante il praticantato e per i cinque anni di iscrizione alla Cassa, il dimezzamento per il successivo quadriennio se l’iscrizione avviene prima dei 35 anni e maggiori agevolazioni per esercitare il diritto di riscatto degli anni di pratica e studi universitari . AIGA propone di «compensare queste misure indirizzate ai più giovani, oltre che con l’applicazione indistinta del sistema contributivo, attraverso un aumento del contributo di solidarietà per gli avvocati con un reddito professionale superiore a 180.000 euro e mediante l’innalzamento dell’aliquota per il calcolo del contributo soggettivo degli avvocati pensionati attivi». AIGA ha, inoltre, richiesto l’impegno per il rafforzamento degli strumenti di contrasto all’evasione contributiva, soprattutto per i crediti di maggiore rilevanza e, al contempo, più flessibilità per i crediti minori, spesso riconducibili a reali difficoltà economiche. L’AIGA ha infine, garantito il proprio massimo sforzo per stimolare le Istituzioni politiche ad alleggerire i vincoli che la vigente legislazione impone agli enti previdenziali privati nella redazione del proprio bilancio tecnico, così da consentire a Cassa Forense di impegnare maggiori risorse per il sistema previdenziale, oggi bloccate da irragionevoli e inattuali paletti normativi.