Avvocati specialisti: chiarimenti sull’equipollenza del titolo di dottore di ricerca estero con quello italiano

Il CNF ha pubblicato la nota del MIUR – Direzione Generale dell’internazionalizzazione e della comunicazione che fornisce chiarimenti a seguito alle richieste pervenute da alcuni iscritti all’ordine circa il riconoscimento accademico del dottorato estero, ossia della dichiarazione della perfetta coincidenza con il titolo italiano per dichiararne i medesimi effetti legali e, quindi, spendere il titolo di dottore di ricerca estero quale specializzazione forense.

Nello specifico, la nota chiarisce che «la richiesta di provvedere con atto che sancisca l'equipollenza cioè la perfetta coincidenza di un titolo estero con un titolo italiano, ove quest'ultimo è disciplinato da norme speciali, insuscettibili di estensione analogica , risulta inammissibile . Sul punto, va sottolineato, infatti, che il titolo di dottore di ricerca è titolo abilitante all'accesso alla professione di ricercatore tramite concorso pubblico alle dipendenze di Università e di Enti pubblici di ricerca All.1 pagina Italia banca delle professioni UE , ai sensi della legge numero 240/2010 ». In altre parole, « non è consentito rivolgersi al Ministero per ottenere l'equipollenza, essendo quest'ultima devoluta alle Università ed enti della formazione superiore del comparto AFAM, né per il fine di ottenere la specializzazione forense, introducendo un riconoscimento cd finalizzato non previsto dall'ordinamento vigente che prevede tali riconoscimenti attraverso una rubricazione ben precisa. Non è altrimenti percorribile il riconoscimento professionale del titolo di dottore di ricerca estero per accedere alla carriera di ricercatore in Italia, per poi, a contrario, utilizzare tale riconoscimento ad altri fini non previsti dalle norme vigenti, determinando lo sviamento dell'istituto del riconoscimento professionale dalla propria causa tipica, nonché gravando lo scrivente di un procedimento inutiliter datum ».

Nota MIUR