La modifica al d.d.l. 806, presentata il 15 febbraio in Commissione Giustizia al Senato, riguarda le diverse fasi del sequestro, «dall’apprensione del dispositivo, alla duplicazione dei contenuti, alla selezione, effettivo “blocco” dei dati e distruzione del duplicato».
La proposta in questione rappresenta anche un recepimento dei principi richiamati dalla Corte Costituzionale con la sentenza numero 170/2023, secondo cui «la nozione di “corrispondenza” e le relative garanzie riguardano anche quella di natura elettronica, oltre che documentale». Tra gli obiettivi dell'emendamento al disegno di legge sul sequestro di dispositivi e sistemi informatici, smartphone e memorie digitali A.S. 806 troviamo più aderenza ai principi della giurisprudenza costituzionale sui dati a contenuto comunicativo bilanciamento tra garanzie degli indagati ed esigenze di indagine armonizzazione della disciplina di sequestri e intercettazioni.
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