Cosa è successo a Taylor Swift? Dal 25 gennaio si sono diffuse in modo virale, in modo particolare su X il social network che prima si chiamava Twitter delle foto sessualmente esplicite di Taylor Swift prodotte con l’ausilio di programmi di AI che elaborano e creano video e immagini. Si tratta dei c.d. deepfake, un termine che si può applicare sia alle foto sia ai video.
Per capire la diffusione di queste immagini basti pensare che un utente di X ha condiviso una foto che è stata vista 47 milioni di volte prima dell’intervento dei responsabili di X che hanno sospeso l’account. Una società di sicurezza informatica specializzata in AI, la Reality Defender, ha stabilito con una certezza del 90% che le immagini sono state create utilizzando una tecnologia basata sull'AI accessibile attraverso più di 100.000 app e modelli disponibili al pubblico. Questi programmi sono in grado di rimuovere i vestiti oppure sovrapporre il volto di una persona a quello di un’altra nelle foto e nei video per fargli dire o fare cose che non ha detto o non ha fatto. Sono anche in grado di generare video integralmente falsi. Come hanno reagito i fan di Taylor Swift Gli Swifties, così sono conosciuti i fan della cantante, per fermare la ricerca sul social delle immagini false hanno iniziato a inondare X con tweet con la frase «Taylor Swift AI» accompagnati da clip delle sue esibizioni dal vivo e hanno protestato scrivendo moltissimi post con le parole «protect Taylor Swift». Come ha reagito Elon Musk? A seguito della pressione dei fan e della stampa Elon Musk lunedì 29 gennaio ha preso la drastica decisione di vietare tutte le ricerche del termine “Taylor Swift” per bloccare la diffusione delle immagini e dei video. La ricerca è stata poi riattivata il giorno successivo. Ricordiamo che Musk ha licenziato la maggior parte dei dipendenti addetti a moderare i contenuti del social network, dopo aver acquistato l’azienda per 44 miliardi di dollari. Una proposta di legge USA per punire i deepfake non consensuali La portavoce della Casa Bianca Karine Jean-Pierre ha commentato con preoccupazione la diffusione delle foto e dei video finti della cantante, definendo «allarmante» l’accaduto e auspicando una legge per contrastare l’uso improprio dell’intelligenza artificiale sui social media. Martedì alcuni senatori statunitensi hanno presentato un disegno di legge per introdurre delle sanzioni per chi diffonde delle immagini sessuali e non consensuali generate dall’AI. La misura consentirebbe alle vittime raffigurate in deepkafe sessualmente espliciti di richiedere un risarcimento nei confronti di chi ha prodotto o di chi “possiede” l’immagine o il video falso con l’intento di distribuirlo. Una sanzione si applicherebbe anche a chiunque abbia ricevuto il materiale sapendo che non è stato realizzato con il consenso del soggetto. Questo disegno di legge è denominato “Disrupt Explicit Forged Images and Non-Consensual Edits Act, o “Defiance Act”. Come affermato dalla senatrice Hawley “Nessuno – né le celebrità né gli americani comuni – dovrebbe mai ritrovarsi protagonista della pornografia basata sull’intelligenza artificiale. Le persone innocenti hanno il diritto di difendere la propria reputazione e di portare i responsabili in tribunale. Questo disegno di legge renderà tutto ciò una realtà”. Per un approfondimento sulla nozione di deepfake si rimanda alla voce presente nel contributo sul minidizionario AI Mini dizionario sull'AI bias, temperatura e chatbot