Al via la sessione ulteriore del XXXV Congresso Nazionale Forense

La ‘sessione ulteriore’ del XXXV Congresso Nazionale Forense si è aperta questa mattina a Roma all’Ergife Palace Hotel, con la presenza di oltre 1500 avvocati. L’evento è dedicato al tema Un nuovo ordinamento per un’Avvocatura protagonista della tutela dei diritti nel tempo dei cambiamenti globali .

video All'apertura dell'evento, è stato letto dal Presidente del CNF Francesco Greco il saluto del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella Rivolgo a tutti i partecipanti alla sessione straordinaria del XXXV Congresso Nazionale Forense il più cordiale saluto. Il tema scelto, Un nuovo ordinamento per un'Avvocatura protagonista della tutela dei diritti nel tempo dei cambiamenti globali , testimonia l' ambizione e la consapevolezza del ruolo dell'Avvocatura nel promuovere l'effettività dei diritti, partecipando così all'attuazione dei valori costituzionali. Il qualificato contributo del Foro è parte essenziale nell'assicurare la piena e corretta applicazione delle riforme processuali, nel rispetto delle garanzie previste dalla nostra Carta fondamentale per l'esercizio del diritto di difesa e per l'attuazione del giusto processo. Nella certezza che l'esame delle importanti tematiche sarà affrontato con il consueto intento propositivo, per una fruttuosa collaborazione istituzionale , formulo i più fervidi auguri di buon lavoro . L’obiettivo – ha detto Francesco Greco – è valorizzare e rafforzare ruolo e funzione dell’avvocatura istituendo, all’indomani del Congresso Nazionale, un tavolo unitario dell’avvocatura per sviluppare i temi oggetto delle mozioni approvate, da tradurre in una proposta organica di riforma, da presentare a Governo e Parlamento, della nostra legge professionale che dia risposte puntuali agli avvocati e agli aspiranti tali e che riguardi tutti gli ambiti di attività, a partire dal gender pay gap, dei prossimi decenni. La fotografia della professione - con i dati di Cassa Forense e Censis - mostra una flessione marcata anche nelle iscrizioni alla facoltà di Giurisprudenza e di conseguenza all’esame di abilitazione professionale – ha proseguito il Presidente del CNF – sono meno di 10 mila i candidati che il 12 dicembre hanno affrontato la prova scritta della sessione di esami 2023 per l’accesso alla professione di avvocato, a fronte dei circa 15 mila dello scorso anno e dei circa 26 mila aspiranti avvocati del 2021. Un crollo, in appena due anni, del 60 per cento. Numeri che indicano una disaffezione crescente dei giovani verso le professioni giuridiche di avvocato, magistrato e notaio. Il rischio è formare nuove generazioni e una società in cui le discipline umanistiche e giuridiche cedono il passo alla tecnocrazia che avrebbe più peso delle libertà e dei diritti fondamentali . La crisi dell’avvocatura nasce dalla crisi della giustizia che trova il suo punto nodale nel fatto che non funziona perché non c’è un numero adeguato di giudici negli uffici giudiziari – ha concluso Greco – la legge delega per la riforma dell'ordinamento giudiziario prevedeva una stretta sui magistrati fuori ruolo, ridotti di sole 20 unità, una micro stretta” che chiaramente non va nella direzione giusta per risolvere i problemi della giustizia. E poi c’è il tema dell’intreccio tra politica e correnti che indebolisce la magistratura. Il Csm, per incidere effettivamente sull’organizzazione giudiziaria, deve essere liberato dalle influenze della politica. Sia il Presidente della Repubblica e non più il Parlamento a nominare i componenti non togati del Csm scelti tra avvocati insigni, professori universitari, giuristi . All'evento ha partecipato anche il Ministro della Giustizia, Carlo Nordio . Il Ministero dialoga con tutti. Vi posso assicurare che non abbiamo corsie preferenziali né pregiudizi vogliamo e dobbiamo ascoltare tutti . Il dialogo è infatti l'unica strada possibile per raggiungere gli obiettivi una giustizia più efficiente, rapida e certa , sottolinea il Ministro, transita attraverso la consapevolezza piena dei ruoli di ciascuno dei suoi protagonisti avvocato, giudice e pubblico ministero . Di seguito invece l'intervento del coordinatore dell'OCF, avv. Mario Scialla Ai giovani che soffrono questi momenti chiedo di resistere nell'interesse della professione , ha esordito Scialla. Ci saranno ancora dei sacrifici da fare, ma la salita terminerà presto. L' Intelligenza Artificiale non è più un'ipotesi, ma è già realtà. Non è un fenomeno che controlliamo noi e dobbiamo dunque essere attrezzati. Tutti i congressi che abbiamo tenuto fino a oggi sono stati un laboratorio straordinario di idee su questo campo. L'approccio deve essere senza pregiudizi. Noi abbiamo alle spalle i diritti dei cittadini. Per questo non dobbiamo essere precipitosi. Se rivoluzione deve essere, che sia una rivoluzione veramente democratica . Nel corso del suo intervento Scialla ha affrontato anche le problematiche inerenti il portale telematico penale , per poi soffermarsi sulla condizione attuale della giustizia. Noi viviamo una crisi peggiore degli anni precedenti , ha spiegato, Perché oltretutto è subdola. Passa il messaggio che i numeri sono diminuiti e che i processi sono diminuiti. Invece non è così. Il cittadino non ha più i soldi per andare dal professionista e soprattutto teme la giustizia. Quello che avviene nei tribunali civili è qualcosa di indescrivibile. Nell'articolo 1 del codice deontologico c'è scritto che noi siamo tenuti alla tutela della difesa in ogni sede. Come la esercitiamo? Dal computer alzando la manina? Può essere questo l'avvocato del futuro? E' una condizione inaccettabile . Scialla ha ricordato le osservazioni fatte alla Riforma Cartabia. Abbiamo fatto una scelta di grande responsabilità , ha ricordato, Siamo scesi in trincea. Abbiamo aiutato l'avvocatura e abbiamo partecipato ai tavoli tecnici. Se noi andassimo a intervistare un collega in aula ci direbbe che la Cartabia non è in grado di risolvere i processi in aula. E' un'amnistia mascherata. Anche a scapito dei più deboli. Nessuna riforma procedurale è a costo zero. La stiamo pagando da anni . Durante il congresso, è stato proiettato in esclusiva un video-messaggio dell'avvocata e attivista iraniana Nasrin Sotoudeh , alla quale il CNF ha consegnato il Premio dell'Avvocatura Italiana istituito quest'anno per celebrare l'impegno delle personalità del mondo della cultura, delle professioni e di ogni altra appartenenza, che abbiano profuso un incessante e significativo impegno nella salvaguardia dei diritti fondamentali e contro tutte le violenze . Questa la motivazione del premio Il Consiglio Nazionale Forense all'Avvocata Nasrin Sotoudeh per il costante impegno profuso in favore del rispetto dei diritti umani e per le libertà di tutte le donne, senza mai arrendersi di fronte ai processi, alle condanne, ai lunghi periodi trascorsi in prigionia, svolgendo in modo indefettibile il suo ruolo di persona, di donna, di avvocata così rappresentato in modo esemplare per noi tutti e per le future generazioni .