Fototrappole e sanzioni: cosa rischia il privato in caso di abbandono di rifiuti?

L'abbandono dei rifiuti anche da parte dei privati ora è sanzionato penalmente ma ci sono ancora dei margini per applicare disposizioni punitive meramente amministrative nel rispetto del principio di specialità richiesto dalla legge.

Chi deposita scarti sulle strade o getta rifiuti dai veicoli a motore incorre in una sanzione amministrativa. Ma l'utente che abbandona gli stessi rifiuti in qualsiasi altra circostanza rischia di incorrere in un procedimento penale, salvo che si tratti di prodotti di piccole dimensioni o di comportamenti illeciti regolati da disposizioni speciali. Sono queste le indicazioni che emergono dalla lettura delle circolari della Procura della Repubblica di Brindisi e di Verona, rispettivamente dell'11 e del 24 novembre 2023. La legge numero 137 del 2023 ha modificato l'articolo 255 del codice dell'ambiente, d.lgs numero 152 del 2006, innestando una nuova sanzione penale per la condotta di abbandono e deposito di rifiuti in violazione degli articoli 192, commi 1 e 2, 226, comma 2, 231, comma 1 e 2. In pratica l'abbandono dei rifiuti ora è penalmente rilevante anche se la fattispecie è realizzata da un privato cittadino. Questa novella ha creato molti problemi interpretativi anche agli operatori di polizia locale, tipicamente abituati a utilizzare dispositivi mobili di videosorveglianza, le fototrappole, per sanzionare gli abbandoni illeciti senza contestazione immediata. La stretta penale di fatto comporta un potenziale rallentamento dell'attività di contrasto. Da una parte l'Autorità giudiziaria si troverà infatti a gestire fascicoli destinati in gran parte all'archiviazione per l'evidente particolare tenuità del fatto. Dall'altra i comuni e le provincie potrebbero non incassare più i proventi sanzionatori amministrativi. Per cercare di rimediare alle incertezze operative alcuni Enti hanno richiesto informazioni alle Autorità. In Emilia-Romagna l'Agenzia territoriale per i servizi idrici e i rifiuti ha diramato un chiarimento, in data 17 novembre 2023, finalizzato a differenziare l'abbandono dei rifiuti dall'erroneo conferimento. Per questo Ente se un utente sbaglia a conferire i rifiuti nel cassonetto scatta la sanzione amministrativa. Secondo l'agenzia, la nuova formulazione penale «andrebbe dunque a impattare unicamente su quelle fattispecie in cui il rifiuto viene lasciato su suolo pubblico o a uso pubblico in maniera del tutto scollegata dal sistema di raccolta dei rifiuti attivo sul territorio». A parere della Procura della Repubblica di Verona, che si è espressa con la circolare del 24 novembre 2023, la situazione sarebbe più complessa. Per il rispetto del principio di specialità l'operatività della legge numero 137 del 2023 sarebbe limitata sia dall'articolo 232-bis che dall'articolo 232-ter del codice dell'ambiente che trattano rispettivamente dei rifiuti di prodotti da fumo e dei rifiuti di piccole dimensioni. E inoltre dall'articolo 15 del codice stradale che vieta e punisce il deposito e l'abbandono di rifiuti sulle strade. Su quest'ultimo punto la circolare della Procura di Brindisi è molto sintetica. Chi getta rifiuti sulle strade incorre nelle sanzioni amministrative previste dal codice della strada. Ma in realtà senza la contestazione immediata dell'infrazione questa scelta non può essere vittoriosa per gli organi di vigilanza. Quindi per contrastare il deposito incontrollato dei rifiuti con l'ausilio dei dispositivi mobili di videosorveglianza al momento risulta certamente più opportuno, nel rispetto del principio di specialità previsto dalla legge numero 689 del 1981, verificare, identificare e valorizzare localmente, volta per volta, le fattispecie sanzionatorie più idonee.