Online “La scuola a prova di privacy”, nuovo vademecum del Garante

Una guida di agile consultazione rivolta ai protagonisti del mondo della scuola istituzioni scolastiche, docenti, studenti e famiglie per offrire loro uno strumento che assicuri ampia protezione dei dati delle persone che studiano e lavorano in ambito scolastico.

Molte le tematiche trattate nel vademecum, dagli scatti fotografici alle recite scolastiche, iscrizioni e graduatorie, continuando con la videosorveglianza e l’uso degli smartphone in classe. “La Scuola a prova di privacy”, così si intitola la nuova versione della guida, affronta tutti gli argomenti correlati al trattamento dei dati personali nel mondo della scuola. Si legge a riguardo nella guida «Gli studenti, anche i più giovani, rappresentano spesso l’avanguardia tecnologica all’interno della scuola, grazie alla loro capacità di utilizzare le opportunità offerte da smartphone, tablet e altri strumenti che consentono la connessione costante in rete. Tuttavia, alla capacità tecnologica non corrisponde spesso eguale maturità nel comprendere la necessità di difendere i propri diritti e quelli di altre persone, a partire dagli stessi compagni di studio. I giovani devono essere consapevoli che le proprie azioni in rete possono produrre effetti negativi anche nella vita reale e per un tempo indefinito.» Particolare attenzione è rivolta alle innovazioni normative e al corretto uso delle nuove tecnologie sempre più presenti a scuola registro elettronico, didattica a distanza, registrazione delle lezioni, ecc. . Presente nel vademecum anche un focus su alcuni fenomeni preoccupanti che possono coinvolgere i più giovani come il cyberbullismo, il revenge porn e il sexting e un ulteriore focus sulle buone prassi di educazione digitale dallo sharenting alla corretta gestione dei video e delle foto realizzate in occasione di feste e gite scolastiche . Su quest’ultimo punto «I genitori devono prestare particolare attenzione se intendono condividere online contenuti che riguardano i propri figli foto, video, ecografie, storie . Postare foto e video di diversi momenti della vita dei minori, magari accompagnati da informazioni tra cui l'indicazione del nome o dell'età o il luogo in cui è stato ripreso, contribuisce a definire l’immagine e la reputazione online. Ciò che viene pubblicato online o condiviso nelle chat di messaggistica rischia di non essere più nel nostro controllo e questo vale maggiormente nel caso dei minori». Il vademecum è disponibile nella pagina tematica del sito del Garante dedicata al mondo della scuola www.gpdp.it/scuola. Per approfondimento sul tema dello sharenting si rimanda ai Suggerimenti del Garante Privacy ai genitori per limitare la diffusione online delle immagini dei figli.