L’adeguatezza delle future pensioni

La Corte dei Conti nel suo Rapporto sul coordinamento della finanza pubblica, presentato il 25 maggio scorso, ha affrontato anche questo delicato aspetto della nostra spesa previdenziale esaminando, in prospettiva, la posizione degli attuali lavoratori attivi 40enni che rientrano nel sistema di calcolo interamente contributivo.

Isolando i lavoratori attivi che rientrano nel sistema di calcolo interamente contributivo, si individua una platea di 575 posizioni assicurative per corrispondenti 56 mila giovani rappresentativi di una popolazione di quarantenni assicurata pari a 486 mila unità. Attingendo a tale platea nella Tavola 16 viene costruita una squadra di 11 specifiche figure tipo. Premesso che nell’ambito dei soggetti corrispondenti alla platea di cui si è detto, in circa 235 posizioni su 575 complessive 40,8 per cento si riscontra una retribuzione lorda inferiore a 20 mila euro 28 per cento dei giovani coinvolti , emergono figure connotate da particolare fragilità 30 . nota immagine I segnali emergenti dal panorama retributivo si consolidano del resto nella posizione relativa alla ricchezza pensionistica intesa quale stock del montante contributivo il quale, trattandosi di figure tutte a regime di calcolo interamente contributivo, rappresenta in definitiva il parametro cruciale per la determinazione della futura pensione. immagine Dal Grafico 10 risaltano i montanti contributivi, accumulati dai lavoratori quarantenni attivi del comparto delle forze armate e in quello sanitario, accomunati da retribuzioni medie che si collocano molto al di sopra di quelle presentate dalle altre tipologie di lavoratori, in corrispondenza di anzianità contributive comunque differenziate e molto consistenti nel primo caso 19 anni nel valore mediano, quello di gran lunga superiore al valore associato a tutte le altre figure tipo considerate e non particolarmente elevate nel secondo 11 anni la mediana, probabilmente a ragione dell’entrata nel mercato del lavoro dopo molti anni di specializzazione . Per tutte le altre tipologie di lavoratori considerate, la consistenza degli zaini” previdenziali appare relativamente modesta non supera i 100 mila euro in 6 casi su 11. Di questi, le figure rappresentative delle tre Gestioni dei lavoratori autonomi presentano una distribuzione per anzianità comparabile con quella posseduta dai lavoratori dipendenti, ma retribuzioni medie più basse e piuttosto appiattite” nella distribuzione per quartili, in particolare i coltivatori diretti, coloni e mezzadri mostrano retribuzioni medie comprese tra 11 e 12 mila euro nel 50 per cento dei casi. Quanto ai lavoratori dipendenti del settore privato, alla differenza retributiva per genere le retribuzioni medie delle donne si attestano intorno al 70-75 per cento di quelle vantate dagli uomini si associa quella presentata dai montanti contributivi, a sostanziale parità di anzianità posseduta. In definitiva, retribuzioni e montanti accumulati dai lavoratori quarantenni, entrati nel mondo del lavoro in tempi relativamente recenti, già preludono a confermare le differenze sui trattamenti pensionistici oggi presentate dai pensionati nelle corrispondenti Gestioni. Pensionati che, però, si sono totalmente o parzialmente avvantaggiati di sistemi di calcolo della pensione più favorevoli. Le evidenze confermano dunque l’importanza, per questi lavoratori, di una adeguata progressione retributiva e continuità lavorativa, che potranno tuttavia essere garantite solo da un contesto economico di maggiore e migliore più stabile e inclusiva crescita. Negli ultimi anni, peraltro, i coefficienti di rivalutazione dei montanti si sono appiattiti intorno all’unità, sfavorendo, in particolare, i lavoratori giovani le cui carriere hanno attraversato tre fasi recessive acute e la cui pensione è unicamente correlata all’avanzamento del loro montante. Alcune soluzioni adottate – oggi come nel recente passato – per sostenere i redditi dei lavoratori dipendenti i più numerosi , hanno optato per l’aumento del reddito netto tramite bonus Irpef o agevolazioni contributive, senza incidere quindi sulla base di calcolo utile ai fini degli accrediti contributivi . Come diceva Seneca non possiamo dirigere il vento, ma possiamo orientare le vele ”.