Rapporto Censis sull’Avvocatura: gli avvocati sono (in media) più ricchi dell’anno scorso

Mercoledì 12 aprile, presso l'Auditorium di Cassa Forense, sarà presentato il Rapporto sull'Avvocatura 2023, realizzato in collaborazione tra Cassa Forense ed il Censis. La Cassa ha anticipato alcuni dei dati emersi dal Rapporto.

L'Avvocatura oltre la crisi. Prospettive di crescita della professione . Questo il titolo dell' evento di quest'anno con l'auspicio che i segnali positivi registrati nel 2022 possano consolidarsi e consentire di archiviare il lungo periodo di criticità acuito dalla pandemia prima e dalla guerra poi . Il Rapporto sarà illustrato dal Presidente di Cassa Forense Valter Militi e, per il Censis, dal Segretario Generale Giorgio De Rita e dal Responsabile Area Economica e Finanziaria , dott. Andrea Toma . All’evento saranno presenti il Ministro del Lavoro Calderone , il Viceministro della Giustizia Sisto e il sottosegretario MEF Freni . Tra gli altri partecipanti, il Presidente della Comm.ne Giustizia della Camera dei deputati Ciro Maschio , il Presidente del CNF e il Coordinatore dell’OCF . Il documento è frutto di tre modalità d'analisi l' indagine presso gli avvocati , articolata tramite una web survey condotta dal Censis nel mese di febbraio 2023, alla quale hanno partecipato 22.000 avvocati i dati su iscritti, redditi e pensioni forniti dall’Ufficio Attuariale di Cassa Forense l' indagine sulla domanda di servizi legali , incentrata sul Terzo Settore . Il comunicato stampa con cui Cassa Forense annuncia il Rapporto indica, fra gli elementi significativi emersi, la crescita del reddito complessivo Irpef della professione che nel 2021 ha sfiorato i 9 miliardi e mezzo di euro, con un incremento del 10,7% dopo la netta diminuzione del 4,1% del 2020 , determinando un incremento del reddito medio annuo del 12,2% - 6% nel 2020 e portando il valore a 42.386 euro , miglior risultato dal 2012. Migliora altresì la performance reddituale media delle classi d’età più giovani dal 14 al 16% fra i 30 e i 44 anni e delle donne 13,2% contro l’11,2% dei colleghi uomini . Tuttavia, tali elementi positivi non impediscono a una quota importante di intervistati, il 48,6% del campione, di individuare nell’ elevato numero di avvocati e nella sovrabbondanza dell’offerta di servizi legali i principali fattori di rischio per il futuro. E questo, nonostante il 2022 abbia registrato, rispetto all'anno precedente, una flessione degli iscritti, attualmente 240.019, con un tasso negativo del -0,7% .